da Dott. Domenico Campana | Dic 10, 2024 | Blog
Sappiamo che esistono dei legami fra la malocclusione e la postura: l’una influisce sull’altra e viceversa. Dobbiamo considerare il corpo come un sistema di organi e strutture collegati: immagina la testa, il collo, la schiena perfettamente allineati lungo un asse immaginario.
Se le tue arcate dentali sono irregolari – quindi, se i denti superiori e quelli inferiori non combaciano – potresti riscontrare problemi alla masticazione, ma anche mal di schiena, dolori muscolari, rigidità del collo, cefalea e disturbi al bacino e alle spalle.
La malocclusione, dunque, non crea soltanto problemi alla masticazione, ma anche al resto del corpo.
Grazie a un adeguato trattamento ortodontico – per esempio con degli allineatori invisibili, trasparenti – puoi correggere le malocclusioni dentarie e tornare ad avere non solo un bel sorriso e un profilo equilibrato, ma anche una dentatura sana.
Che cosa accade se, indossando un apparecchio ortodontico, hai una postura scorretta? In quel caso gli allineatori invisibili continueranno a correggere la posizione dei tuoi denti?
La risposta all’ultima domanda purtroppo è no. Riguardo alla prima, se migliori la tua postura, puoi migliorare il trattamento ortodontico.
Il legame tra postura e trattamento ortodontico
Fin da bambini ci siamo sentiti dire che bisogna tenere una buona postura, stare in piedi o seduti con la schiena ben dritta, per non incorrere in problemi alla spina dorsale e dolori muscolari.
Dal momento che la postura riveste un ruolo importante nell’allineamento del morso, ne consegue che esiste un legame fra una buona postura e i trattamenti ortodontici. Considera questa logica sequenza di causa ed effetto:
- Una scorretta postura porta alla malocclusione dentale.
- Gli allineatori hanno il compito di risolvere il problema della malocclusione.
- Una scorretta postura, quindi, inibisce o rallenta il trattamento ortodontico.
E il motivo è semplice: la cattiva postura fa sì che la colonna vertebrale spinga la mascella in avanti e a quel punto le articolazioni della mascella si adattano a questa nuova pressione.
Inizialmente non avvertirai dolore, ma l’allineamento del morso peggiorerà, anche se indossi l’apparecchio ortodontico, vanificandone di fatto l’utilità.
L’importanza di avere una postura corretta con l’apparecchio ortodontico
Oggi, purtroppo, si abusa dei vari dispositivi elettronici, camminando spesso con lo sguardo fisso sul cellulare o sui videogiochi o stando per ore curvi sulla scrivania, quindi con il collo piegato e, inevitabilmente, con la mascella che si adatta a questa nuova posizione.
Infatti, quando ci curviamo la mandibola viene spinta più in avanti e il cranio si trova più indietro sulla colonna vertebrale, e ciò può causare un disallineamento del morso. Quando i denti sono allineati in modo scorretto, la mascella compensa per avvicinarli e questa posizione che influisce su denti e mascelle e potrebbe influenzare a sua volta il trattamento ortodontico.
Tieni una postura corretta durante il trattamento ortodontico!
Se indossi un apparecchio ortodontico, significa che hai problemi di malocclusione dentale: vuoi migliorare la tua dentatura e il tuo sorriso e, in generale, la tua vita. Non è poi da sottovalutare il costo del trattamento ortodontico.
Ecco perché devi assolutamente tenere una buona postura – ma in generale, non solo durante il trattamento. Ricorda che una postura corretta è importante per la tua salute a lungo termine.
Come migliorare la postura? Ecco qualche consiglio da seguire.
- Fai attività: gli esercizi fisici aiutano a migliorare la postura, specialmente quelli che rafforzano i muscoli attorno alla schiena, all’addome e al bacino.
- Mantieni un peso forma: il peso in eccesso può indebolire i muscoli addominali, causare problemi al bacino e alla colonna vertebrale e contribuire al mal di schiena. Problemi che possono danneggiare la postura.
- Assicurati che le superfici di lavoro siano a un’altezza comoda per te.
- Quando siedi, non accavallare le gambe, tieni i piedi sul pavimento, con le caviglie davanti alle ginocchia e assicurati che i piedi tocchino il pavimento o, se non è possibile, usa un poggiapiedi.
- Tieni la schiena e la testa dritte, le spalle indietro, lo stomaco in dentro e il peso principalmente sulle punte dei piedi.
- Durante la notte, evita un materasso morbido e cedevole e scegline uno rigido che aiuti a mantenere la forma naturale della spina dorsale. Se dormi su un fianco, piega leggermente le ginocchia.
- Se devi usare spesso lo smartphone durante il giorno, fai delle pause per sgranchire il collo. Quando inclini la testa verso il basso per controllare i messaggi, stai sforzando la spina dorsale e nel corso del tempo questo sforzo si accumula. Quindi è bene sollevare il telefono e muovere gli occhi, non la testa.
Se pensi di avere una postura non corretta, scrivici per un consulto senza impegno.
da Dott. Domenico Campana | Nov 22, 2024 | Blog
È risaputo che la salute orale sia collegata anche alla salute dell’intero organismo. Parlando in termini più specifici, vedremo come la malattia parodontale abbia un collegamento con malattie e condizioni in tutto il corpo.
Infatti, una scarsa igiene orale può creare problemi ben più gravi di carie e malattie gengivali. Il corpo va visto come un sistema interconnesso e, quindi, sviluppare malattie gengivali può influire negativamente sulla salute dell’intero corpo.
Qual è, dunque, la connessione fra la malattia parodontale e la salute generale del nostro organismo?
Innanzitutto, la malattia parodontale può aumentare il rischio di malattie cardiache.
- Le persone affette da malattia parodontale hanno molte probabilità in più di avere un infarto rispetto a quelle con una migliore salute delle gengive.
- La nostra salute parodontale durante l’infanzia può avere influire sulla salute cardiaca in età adulta.
- I bambini che hanno carie o altre infezioni dentali hanno più probabilità di altri di avere arterie ostruite da adulti, un sintomo pericoloso di malattie cardiovascolari.
Perché esiste un collegamento fra parodontite e salute del corpo?
La malattia parodontale, o gengivale, è un’infiammazione e infezione che colpisce e danneggia i tessuti molli che sostengono i denti, portando a sanguinamento delle gengive, alitosi e allentamento dei denti.
È dovuta all’accumulo di placca e batteri e alla risposta immunitaria del corpo che provoca un’infiammazione, contribuendo allo sviluppo o all’aggravamento di vari problemi di salute.
I denti si ritrovano a essere vulnerabili a sostanze calde e fredde e soprattutto a placca e batteri, che possono in seguito causare infezioni. Questa infezione può diffondersi all’osso che sostiene i denti, causandone la perdita.
La malattia gengivale porta anche all’aumento dei germi presenti normalmente in bocca – che in una situazione di salute generale sono innocui e la cui crescita è rallentata da una buona igiene dentale.
Man mano che placca e batteri si accumulano, la risposta immunitaria del corpo provoca un’infiammazione, che può quindi contribuire allo sviluppo o all’esacerbazione di vari problemi di salute.
Ma in fase di malattia parodontale questi germi aumentano in modo allarmante, innescando complicazioni in tutto il corpo attraverso il tratto gastrointestinale, che inizia dalla bocca e termina nell’ano con connessioni a ogni parte significativa del corpo, come i polmoni, lungo il suo percorso.
Quindi, durante la parodontite, i germi potrebbero entrare negli organi vitali.
La connessione fra malattia parodontale e problemi cardiovascolari
Questa malattia è anche legata a condizioni come il diabete: i pazienti che ne sono affetti devono prendersi cura delle proprie gengive più degli altri, infatti il diabete può aumentare il rischio di parodontite, a causa di livelli più elevati di zucchero nel sangue e una maggiore suscettibilità alle infezioni.
A sua volta, la malattia parodontale può complicare la gestione del diabete, poiché l’infiammazione può ridurre la capacità del corpo di elaborare efficacemente l’insulina, portando a livelli di zucchero nel sangue più elevati.
Un aumento eccessivo dei livelli di glucosio nel sangue è considerato un fattore di rischio per l’insorgenza di patologie cardiovascolari. Quindi, i pazienti affetti da diabete devono curare con più attenzione la salute delle gengive per ottenere un migliore controllo della glicemia.
L’infiammazione causata dalla malattia parodontale contribuisce al restringimento delle arterie, portando a un rischio maggiore di infarto e ictus.
Altri problemi di salute associati alla malattia parodontale
Quando si soffre di malattia gengivale, si hanno batteri distruttivi in bocca. Questi batteri possono essere risucchiati nei polmoni e causare pericolose malattie respiratorie.
I batteri orali associati alla malattia parodontale possono essere facilmente inalati nei polmoni, dove possono causare infezioni respiratorie come la polmonite. Inoltre, gli individui affetti da malattie respiratorie croniche, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), possono essere a maggior rischio di sviluppare malattie gengivali a causa delle compromesse funzioni immunitarie.
Il sistema immunitario, infatti, può avere difficoltà a combattere i batteri introdotti dalla bocca, aggravando le condizioni esistenti.
L’osteoporosi causa la perdita ossea nel corpo, quindi anche nelle mascelle, e questa perdita ossea può provocare la perdita dei denti.
Esiste anche una connessione fra salute orale e gravidanza: durante questa condizione, nel corpo si verifica una serie di cambiamenti ormonali, che possono rendere le gengive più sensibili, provocando una grave infiammazione.
I batteri associati alla malattia parodontale possono viaggiare attraverso il flusso sanguigno, raggiungere la placenta e influenzare lo sviluppo del feto.
Non trascurare i sintomi della malattia parodontale
Abbiamo visto come la malattia gengivale inizi con l’accumulo di placca sui denti. La placca, se non rimossa, continua ad accumularsi, trasformandosi in tartaro e demolendo piano piano i tessuti attorno ai denti.
L’aumento dei batteri, dovuto a placca e tartaro non rimossi, può generare una, o più, delle malattie che abbiamo illustrato.
Se noti alcuni dei sintomi della malattia parodontale, come gengive sanguinanti, gonfiore, denti allentati, alito cattivo persistente, non perdere altro tempo e contattaci per una visita specialistica non impegnativa.
da Dott. Domenico Campana | Nov 4, 2024 | Blog
Sai che esiste un legame fra malocclusione e postura?
In seguito alle malocclusioni dentali si possono verificare infatti dei cambiamenti nelle ossa dello scheletro facciale e disturbi nella postura.
Alcune malocclusioni si possono ovviamente correggere con un trattamento ortodontico, ma non sempre è possibile risolvere il problema della postura.
Morso e postura sono quindi interconnessi e un morso disallineato può influire sulla postura della testa e del collo.
Malocclusione e postura: non solo un problema estetico
La malocclusione, ossia il morso disallineato, porta a problemi estetici, quali il morso aperto, il morso profondo o il morso incrociato, che a loro volta creano problemi alla masticazione e non solo:
- Morso aperto: i denti superiori e inferiori non combaciano, ma lasciano uno spazio aperto tra loro, anche quando la mascella è completamente chiusa. Questo tipo di malocclusione può provocare difficoltà a masticare o deglutire, problemi di linguaggio, dolore durante la masticazione e un mento meno pronunciato.
- Morso profondo (denti sporgenti): i denti anteriori superiori sporgono più degli inferiori. Se il morso profondo è più grave, può causare dolore alla mascella, mal di testa, difficoltà di linguaggio, apnea notturna e altro.
- Morso incrociato: i denti superiori si trovano all’interno dei denti inferiori, oppure mordono completamente all’esterno dei denti inferiori. Questo tipo di disallineamento può portare dolore alla bocca o alla mascella, fastidio all’articolazione della mascella, mal di testa, difficoltà di masticazione, bruxismo, usura delle superfici dei denti, difficoltà al linguaggio, ecc.
Come hai letto, l’estetica è soltanto l’ultimo dei problemi di cui preoccuparsi. Se una postura non corretta porta alla malocclusione dentale, ecco che insorgono problemi di salute da risolvere tempestivamente.
Qual è una postura corretta?
Devi immaginarti di profilo e in posizione eretta: sulla stessa verticale devono trovarsi i centri di gravità della testa, della cintura scapolare, dei fianchi, delle ginocchia e dei piedi.
Nei casi di disallineamento dentale il centro di gravità della testa non viene più a trovarsi su quell’asse verticale, ma appare spostato in avanti. A questo si aggiunge un maggiore sforzo sui muscoli del collo nel tentativo di mantenere la corretta posizione della testa.
Purtroppo, la malocclusione dentale non causa soltanto lo spostamento in avanti della testa, ma provoca anche un’angolazione errata delle costole, sporgenza delle scapole e dello stomaco e talvolta anche il fenomeno dei piedi piatti.
Il legame fra malocclusione e postura
La malocclusione è dunque un’occlusione non corretta dei denti, che porta al loro disallineamento. Abbiamo fin qui detto che questa patologia influenza l’aspetto del volto, ma in generale crea problemi alla capacità di masticare e alla salute orale.
È la malocclusione a portare a una cattiva postura o viceversa?
In realtà sono due fenomeni strettamente collegati. Non sappiamo ancora se sia la malocclusione a determinare una postura scorretta o se sia la cattiva postura a portare alla malocclusione.
Sappiamo però che gli effetti della malocclusione non si limitano alla cavità orale, ma si estendono al resto del corpo.
Abuso di dispositivi elettronici e cattiva postura
Usare spesso il cellulare, anche mentre si cammina, provoca la cosiddetta posizione da “collo da testo”, ossia testa abbassata e spalle incurvate.
È uno stress ripetitivo che ti obbliga per lunghi periodi a tenere la testa inclinata verso il telefono, creando un disallineamento della testa, del collo e della mandibola.
Lo sforzo maggiore avviene sui muscoli del collo e quelli masticatori, portando verso il basso la mascella.
Un altro esempio di cattiva postura, con un simile impatto, è dato dall’uso del computer al lavoro: spalle curve tutto il giorno e mandibola e collo sotto stress.
Questi due esempi di cattiva postura comportano una malocclusione, perché la mandibola non viene a trovarsi nella sua corretta posizione di riposo. Si tratta di una tensione costante che causa dolori al viso e ai muscoli mandibolari.
La postura non corretta, specialmente incurvando spalle e schiena, può inoltre influenzare la salute dell’articolazione temporo-mandibolare, creando una tensione eccessiva nella colonna cervicale e nei muscoli del viso e del collo.
Non trascurare questi problemi, perché col tempo la situazione non farà che aggravarsi, peggiorando la tua salute generale.
Se hai dolori muscolari come quelli che abbiamo descritto – o se sai di usare spesso il cellulare o altri dispositivi elettronici – prenota subito un appuntamento senza impegno presso il nostro studio odontoiatrico per valutare la situazione.
da Dott. Domenico Campana | Ott 18, 2024 | Blog
Quando si parla di malattia parodontale – o gengivale – la prevenzione assume un fattore fondamentale, da non trascurare.
Prendersi cura ogni giorno di denti e gengive, infatti, adottando buone abitudini di igiene orale e sottoponendosi a regolari controlli professionali (almeno due volte all’anno) ti garantisce alte probabilità di prevenire una malattia che, a lungo andare, comporta la perdita dei denti.
In cosa consiste la prevenzione della malattia parodontale?
Partiamo dai primi sintomi della malattia gengivale: le gengive arrossate e gonfie. Non sono affatto normali l’arrossamento e il gonfiore delle gengive, poiché rappresentano il segno premonitore di un problema che potrebbe aggravarsi.
Molti non badano a questo fenomeno, giudicandolo problema un lieve e passeggero, magari dovuto all’eccessivo sfregamento dello spazzolino da denti o a un uso improprio del filo interdentale e degli scovolini.
La placca batterica sui denti provoca l’infiammazione gengivale, che a sua volta causa la gengivite. Se la placca non viene rimossa, si trasformerà in tartaro, una pellicola più resistente della placca, che soltanto l’igienista dentale potrà rimuovere.
Se trascuri la gengivite, questa malattia – ancora reversibile – peggiorerà in parodontite, che nello stadio avanzato porta alla perdita dei denti.
I fattori di rischio della malattia parodontale
Riconoscere i fattori di rischio che portano alla malattia gengivale è un’importante misura di prevenzione. Sappiamo che la parodontite è dovuta principalmente alla scarsa igiene orale, ma purtroppo esistono anche altre cause che intervengono nell’insorgere di questa malattia.
Questi fattori di rischio sono il fumo, il diabete, la genetica, i cambiamenti ormonali nelle donne e la menopausa. A questo aggiungiamo alcuni farmaci per la pressione sanguigna e gli antidepressivi che potrebbero aumentare la probabilità di sviluppare la malattia parodontale.
I controlli dentistici regolari sono fondamentali per identificare potenziali problemi prima che diventino problematici. È essenziale mantenere una buona igiene orale lavandosi i denti due volte al giorno con un dentifricio al fluoro e usando il filo interdentale ogni giorno.
Riconoscendo questi fattori di rischio in anticipo e adottando misure preventive tramite buone pratiche di igiene orale e visite dentistiche regolari, possiamo ridurre le nostre possibilità di sviluppare questa dolorosa infezione gengivale.
Come prevenire la malattia parodontale
Se vuoi avere una dentatura sana e una migliore qualità della vita, devi riuscire a prevenire la malattia parodontale.
Igiene orale a casa: i consigli più comuni, e validi, sono di lavarsi i denti ogni giorno dopo i pasti, per almeno due minuti – la pulizia dei denti richiede il suo tempo, non è un’operazione da compiere di fretta.
Almeno una volta al giorno si raccomanda il filo interdentale, da usare prima di lavarsi i denti e facendo attenzione a non danneggiare le gengive. Deve far parte del tuo regime quotidiano di igiene orale, poiché, a differenza dello spazzolino, può raggiungere i punti più difficili da pulire, come gli spazi tra i denti.
Anche l’uso di un collutorio antisettico è consigliato, dopo aver lavato i denti, perché aiuta a prevenire l’accumulo della placca fino a 12 ore. È comunque bene chiedere al tuo dentista se dovresti usare un collutorio e quale è più adatto alla tua situazione.
Visita dentistica: le buone pratiche di igiene orale non sono purtroppo sufficienti per la prevenzione della malattia parodontale. Un controllo periodico e regolare dal dentista – ogni sei mesi – è essenziale per scoprire tempestivamente i primi sintomi della malattia gengivale.
Se si notano segni di gengivite o parodontite, il dentista può intervenire con un trattamento odontoiatrico adeguato.
Cambiamenti nello stile di vita: anche alcune abitudini come i vizi e l’alimentazione, sono collegati al rischio di contrarre la malattia parodontale.
I fumatori sono più a rischio, perché tendono ad avere un maggiore accumulo di tartaro sui denti, che può causare infezioni e parodontite. Pertanto, è bene smettere di fumare, non solo per migliorare la propria salute generale, ma anche come di prevenzione per la malattia parodontale.
Lo stress è un altro fattore da non sottovalutare, poiché indebolisce il sistema immunitario, impedendo all’organismo di combattere i batteri della placca e a ritardare la guarigione delle gengive infiammate.
Gravidanza e menopausa producono cambiamenti ormonali: quindi le donne interessate da questi fenomeni devono prestare maggior cura nell’igiene orale e sottoporsi spesso a visite specialistiche.
da Dott. Domenico Campana | Ott 9, 2024 | Blog
Dolore ai denti e sensibilità dentale sono problemi frequenti nei pazienti. Capirne le differenze risulta fondamentale per poter agire in modo adeguato e risolvere il problema.
Sia il dolore a uno o più denti sia la sensibilità dei denti creano molti fastidi, specialmente durante la masticazione: se avverti dolore a un molare, per esempio, non potrai masticare su quel lato della bocca.
Se hai uno o più denti sensibili, non riuscirai a bere bevande fredde o calde. E la pulizia approfondita dei denti con un igienista dentale potrebbe provocarti dolore.
Quali sono le cause che provocano dolore o sensibilità ai denti?
Dolore ai denti: quali cause?
Le cause del dolore ai denti sono ovviamente sono più serie della sensibilità dentale. Di solito è un dolore persistente, intenso e masticare o esercitare pressione sul dente interessato peggiorerà il dolore.
- Carie: è la causa principale del mal di denti. La carie insorge quando i batteri erodono lo smalto dentale producendo acidi, fino a raggiungere gli strati più interni, arrivando alla polpa dentale.
- Dente rotto o scheggiato: il dolore si avverte durante la masticazione, perché la zona interessata è più sensibile, restando allo scoperto la polpa dentale.
- Ascesso dentale: l’ascesso si verifica quando insorge un’infezione che parte dalla radice del dente o nello spazio fra dente e gengiva. Si forma un gonfiore che provoca dolore e anche un cattivo sapore in bocca.
- Malattia parodontale: la parodontite è una malattia gengivale allo stadio avanzato. Si tratta di un’infiammazione e infezione alle gengive che, se non trattata, può peggiorare e causare la recessione gengivale, esponendo le radici dei denti all’attacco dei batteri.
- Denti del giudizio: la nascita dei denti del giudizio è spesso problematica. Il dente che cerca di spuntare potrebbe non avere sufficiente spazio, causando dolore.
Le cause della sensibilità ai denti
Alcune cause dei denti sensibili sono dovute ai problemi dentali di cui abbiamo appena parlato.
- Erosione dello smalto dentale: lo smalto dei denti protegge la polpa dentale. Una volta eroso – a causa di un eccessivo uso dello spazzolino da denti o per alcuni tipi di farmaci o alimenti – porta allo scoperto l’area sensibile dei denti.
- Recessione gengivale: la recessione delle gengive – che, abbiamo visto, è provocata dalla malattia parodontale – espone le radici dei denti, molto sensibili agli stimoli esterni, come masticazione, alimenti freddi o caldi.
- Bruxismo o digrignamento dei denti: con il tempo, serrare o digrignare i denti provoca l’erosione dello smalto dentale, esponendo la dentina, collegata alle terminazioni nervose.
Differenza fra denti doloranti e denti sensibili
La differenza principale fra il dolore ai denti e la sensibilità dentale sta nella tipologia di “fastidio” che si prova: dolore e sensibilità sono due sensazioni diverse, anche se i denti sensibili possono arrecare dolore quando si assumono bevande molto fredde o molto calde, quando l’igienista dentale usa l’ablatore per la pulizia approfondita dei denti o quando il dentista usa la siringa aria/acqua.
Il dolore insorge per una delle cause descritte e resta anche senza alcuno stimolo esterno – può anzi peggiorare durante la masticazione, per esempio. La sensibilità, invece, sopraggiunge per uno stimolo: se questo non si verifica, non ci accorgiamo di alcun problema.
La sensibilità, dunque, è una sorta di dolore acuto e improvviso che si attenua rapidamente una volta rimosso lo stimolo, mentre il dolore è diffuso.
È dunque proprio dalla differenza fra dolore e sensibilità ai denti che possiamo comprendere il problema insorto nel cavo orale e porvi rimedio prenotando una visita specialistica presso lo studio odontoiatrico di fiducia.
Ritardare il trattamento dentistico può portare al peggioramento dei sintomi e a complicazioni serie, quindi è essenziale una valutazione tempestiva per preservare la salute orale.