Esiste una relazione fra il fumo e la malattia parodontale?
Già dal secolo scorso è stata studiata l’influenza del tabacco sulla salute del parodonto: il fumo è stato accertato come un fattore di rischio per la comparsa, l’estensione e la gravità della malattia parodontale.
Ma che cos’è la malattia parodontale?
Spieghiamo prima cosa sia il parodonto: è la struttura di supporto dei denti, formata dal legamento parodontale, dalle gengive, dall’osso alveolare e dal cemento radicolare.
Esiste sia la gengivite che la parodontite. Vediamole nel dettaglio.
La forma più lieve delle due è la gengivite: una pellicola batterica (la placca dentale) che si accumula sui denti adiacenti alla gengiva. I primi sintomi della gengivite sono un arrossamento e un gonfiore delle gengive, che possono anche sanguinare e rendere dolorosa la masticazione.
Se la placca non viene eliminata, con il tempo si formano strati di placca indurita: il tartaro.
Questo primo stadio della malattia infiammatoria non colpisce le strutture di supporto sottostanti dei denti, cioè il parodonto. Tuttavia, se non trattata può degenerare, aggravandosi e sfociando in parodontite.
Infatti, con il progredire della malattia gengivale, le gengive possono staccarsi dai denti e formare spazi vuoti che si infettano. Il danno principale della parodontite è la perdita del tessuto connettivo e del supporto osseo, che può provocare la perdita dei denti.
La correlazione fra fumo e malattia parodontale
Abbiamo detto che la malattia parodontale è causata dai microrganismi patogeni presenti nella placca dentale, ma anche alcuni fattori genetici e ambientali influiscono sullo sviluppo di questa malattia.
Il fumo è uno dei fattori di rischio, poiché influisce sullo sviluppo della malattia e sui progressi e sui risultati del suo trattamento.
Il fumo indebolisce il sistema immunitario, rendendo più difficile combattere un’infezione gengivale e anche la sua guarigione.
Nei fumatori le tasche gengivali di solito sono più profonde, quindi può accumularsi più placca sotto la linea gengivale, portando alla perdita di tessuto osseo. Inoltre, la quantità di tartaro e la recessione gengivale sono molto più alte nei fumatori.
Perché i fumatori sono più a rischio di malattie parodontali?
Il fumo provoca tre spiacevoli conseguenze sulla salute in generale e dunque anche sulla salute del cavo orale:
- Secchezza della bocca: il fumo rende secca la cavità orale, favorendo l’attacco dei batteri nocivi a denti e gengive.
- Indebolimento del sistema immunitario: abbiamo già accennato a questo problema – che ritarda o impedisce il trattamento medico sulle malattie parodontali; l’organismo non riesce a combattere i batteri nocivi, che continuano la loro azione trasformando la gengivite in malattia parodontale.
- Vasocostrizione: il fumo causa la costrizione dei vasi sanguigni, che si ripercuote sulla circolazione. Il tessuto gengivale necessita di una buona circolazione sanguigna per mantenersi sano e resistere alle infezioni e alla recessione gengivale.
Ma c’è un’altra conseguenza cui vanno incontro i fumatori e è collegata alla vasocostrizione: uno dei sintomi della malattia gengivale è il sanguinamento delle gengive, specialmente quando si usa lo spazzolino o il filo interdentale.
Il fumo, restringendo i vasi sanguigni, non fa notare il sanguinamento (che potrebbe essere molto debole o perfino assente), provocando l’aggravarsi della gengivite e il conseguente ritardo del trattamento.
Effetti del fumo sulla gengivite e sulla parodontite
Gengivite. Studi clinici hanno dimostrato che sia l’infiammazione sia il suo sviluppo sono ridotti nei fumatori, rispetto ai non fumatori.
Parodontite. Anche in questo caso, studi scientifici hanno dimostrato che nei fumatori sono più frequenti e gravi la profondità delle tasche e la perdita di osso alveolare. È stato inoltre scoperto che sia i fumatori sia gli ex fumatori hanno più probabilità di contrarre la parodontite rispetto a chi non ha mai fumato.
Gli effetti del fumo sulla degenerazione della gengivite in parodontite si spiega con quanto abbiamo scritto più sopra: se l’infiammazione gengivale è ridotta e se il sanguinamento delle gengive è pressoché assente nei fumatori, viene a mancare qualsiasi avvisaglia di pericolo, che porterebbe a prenotare una visita dal dentista e a intervenire tempestivamente.
In questi casi, dunque, la malattia gengivale prosegue il suo corso: i batteri continuano ad accumularsi attorno ai denti, formando placca e tartaro e provocando il distacco delle gengive, formando tasche sempre più profonde che si riempiono di agenti patogeni, allentando i denti e causandone la caduta.
Se hai notato i sintomi della gengivite, non perdere altro tempo e prenotare subito un consulto medico nel nostro studio dentistico.