Igiene Dentale: cos’è e perché è necessaria

Igiene Dentale: cos’è e perché è necessaria

L’igiene dentale è la pratica utile a eliminare biofilm batterico e tartaro sopra e sotto gengiva e ristabilire una condizione di salute nel cavo orale. Dare priorità alla salute dei denti e delle gengive ti aiuta ad avere il benessere generale a lungo termine.

Infatti, la salute orale è connessa al benessere generale: un’infezione orale potrebbe diffondersi attraverso il flusso sanguigno e, nel tempo, contribuire a problemi di salute più gravi e che coinvolgono l’intero organismo.

Sebbene l’igiene dentale inizi da casa, lavando i denti ogni giorno dopo i pasti con spazzolino, dentifricio, filo interdentale, tuttavia è necessario eseguire un’igiene dentale approfondita due volte l’anno dal tuo dentista.

Perché è importante l’igiene dentale

Abbiamo parlato della salute orale. L’uso costante e corretto di spazzolini, filo interdentale e/o scovolino e, talvolta, anche collutorio è fondamentale per eliminare residui di cibo che determinano la presenza di batteri criogeni e/o parodontali.

Devi considerare che la bocca è l’ingresso al tratto digerente e alle vie respiratorie. Quindi a volte i batteri della bocca possono causare o peggiorare malattie sistemiche. Senza una buona igiene orale, i batteri possono raggiungere livelli che potrebbero causare infezioni, come carie e malattie gengivali.

I microrganismi della bocca, se non tenuti sotto controllo grazie all’igiene dentale, possono portare a infiammazioni, che se non trattate conducono alla parodontite.

Buone pratiche di igiene dentale

Molti pensano che sia sufficiente lavarsi i denti dopo i pasti, ma in realtà esistono pochi e semplici passaggi che ti permetteranno di praticare una migliore igiene dentale e di mantenere sani i tuoi denti e la tua bocca.

Spazzolare i denti dopo i pasti

Le buone abitudini di igiene dentale iniziano spazzolando i denti dopo i pasti. Puoi usare o lo spazzolino elettrico con sensore di pressione e testine a setole morbide, oppure lo spazzolino a setole morbide con adeguata tecnica a “rullo” che consente di pulire da gengive verso il dente.

È conveniente sostituire lo spazzolino ogni tre mesi, o comunque quando ti accorgi che le setole sono consumate e non sono più efficaci. Con uno spazzolino usurato non riuscirai a pulire bene i tuoi denti e rischierai di danneggiare le tue gengive.

Usa un dentifricio al fluoro.

Sai come spazzolare i denti in modo corretto?

  • Posiziona lo spazzolino a un angolo di 45° rispetto alle gengive.
  • Usa movimenti brevi e delicati.
  • Spazzola sia i lati esterni sia interni e anche ovviamente le superfici dei denti, che sono la parte masticatoria.
  • I lati interni dei denti anteriori sono più difficili da raggiungere: puoi acquistare uno spazzolino monociuffo con setole morbide e flessibili, impugnatura ergonomica e testina inclinata, che ti permette di pulire quelle parti.

Usare il filo interdentale

È buona norma usare il filo interdentale due volte al giorno, prima di spazzolare i denti. Il filo ti permette di eliminare i residui di cibo infiltrati fra dente e dente, che lo spazzolino non può certo raggiungere.

Quando le particelle di cibo rimangono intrappolate fra i denti, i batteri nocivi trovano l’ambiente adatto per crescere e moltiplicarsi rapidamente, contribuendo alla carie.

Alcuni non usano il filo interdentale temendo che sia doloroso o che le gengive possano sanguinare. Ma se lo usi nel modo corretto, non avrai questi problemi: è una procedura indolore.

  • Usa il filo interdentale prima di lavarti i denti con spazzolino e dentifricio, così da rimuovere i residui di cibo difficili da raggiungere.
  • Taglia almeno 30 cm di filo e avvolgilo intorno al dito medio di entrambe le mani.
  • Tieni il filo fra pollice e indice e muovilo su e giù fra i denti, e con delicatezza contro le gengive.
  • Usa una nuova sezione di filo interdentale per ogni spazio fra i denti.

Usare il collutorio

Spazzolino, dentifricio e filo interdentale aiutano a rimuovere i frammenti di cibo che restano dopo i pasti, ma si sono altre parti della bocca che non puoi pulire con questi strumenti: il palato e le gengive, che potrebbero comunque contenere batteri.

A questo inconveniente interviene il collutorio. Usa un collutorio al fluoro, che può aiutare a prevenire la carie. Anche se va usato dopo aver spazzolato i denti, è bene non usarlo subito dopo, altrimenti eliminerà il fluoro del dentifricio rimasto sui denti.

Inoltre, non mangiare o bere per 30 minuti dopo aver usato un collutorio al fluoro.

Precisiamo che usare il collutorio non sostituisce la pulizia dei denti con spazzolino, dentifricio e filo interdentale. Molti consigliano di usarli due volte al giorno. Inoltre, ricorda di non ingoiare il collutorio. E non sciacquare la bocca dopo averlo usato.

È sufficiente l’igiene dentale per avere una bocca sana?

L’igiene dentale ti consente sicuramente di mantenere a lungo in salute i tuoi denti perché elimina i batteri.

 

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Sbiancamento dei Denti Professionale: come funziona?

Sbiancamento dei Denti Professionale: come funziona?

Come viene eseguito lo Sbiancamento dei Denti in Studio?

Lo sbiancamento dentale è una procedura odontoiatrica estetica che serve a donare più lucentezza al proprio sorriso e riportare al colore originale i propri denti, i quali tendono a macchiarsi e a ingiallirsi col tempo. Ma come mai?

Le cause sono molteplici: fumo, caffè, pigmenti alimentari, placca, tartaro… Infatti prima di procedere ad un qualunque tipo di sbiancamento, che sia esso alla poltrona o domiciliare, è necessario che l’odontoiatra faccia una visita preliminare per assicurarsi che non ci siano altre problematiche in corso, come gengivite, parodontite e/o processi cariosi. In quest’ultimo caso la priorità è il ripristino dello stato di salute del cavo orale.

Solo dopo aver verificato la salubrità della bocca, il paziente si sottopone ad una seduta di igiene per la rimozione di eventuale tartaro e, solo successivamente, si procederà con lo sbiancamento.

Sbiancamento dei denti in studio: come funziona?

Non tutte le procedure sono uguali, proprio per i motivi che abbiamo spiegato: esistono diversi tipi di macchie, non per tutti i denti potrebbe essere necessario lo sbiancamento, alcune macchie possono essere più estese o accentuate di altre, ecc.

Dunque non esiste una procedura di sbiancamento dentale identica per tutti. Tuttavia, possiamo descriverti i passaggi principali eseguiti in studio.

La prima fase consiste nel valutare la tonalità dei tuoi denti, confrontandola con una tonalità presente in una tabella di colori: è un punto di riferimento per valutare il miglioramento dopo lo sbiancamento dei denti.

Successivamente, il dentista proteggerà il resto della bocca dall’agente sbiancante: andando ad isolare i colletti gengivali con una diga liquida e, per evitare di irritare le mucose, vengono messi batuffoli di cotone inseriti sotto il labbro.

Terminata questa fase, l’odontoiatra applicherà il gel sbiancante sulla parte anteriore dei denti con accurata precisione. Il gel verrà attivato dall’ausilio di una lampada UV e rimarrà in posa per circa 30 – 40 minuti.

Se è stata raggiunta la tonalità di bianco desiderata, il dentista rimuoverà il gel, quindi applicherà il fluoro per reidratare i denti. Infine viene registrata la nuova tonalità dei denti.

Considera che potrebbero essere necessarie più sedute di sbiancamento dentale per ottenere i risultati desiderati. Precisiamo inoltre che la procedura è totalmente indolore.

Buone pratiche dopo lo sbiancamento dentale

Il dentista ti consiglierà di evitare alcuni tipi di cibi e bevande per le prime 48 ore: quelli, in poche parole, che causano macchie sui denti. Questo è importante per non annullare l’effetto sbiancante.

A causa della eventuale sensibilità che può derivarne, fare attenzione a cibi acidi o freddi che potrebbero accentuare il fastidio.

Inoltre è anche opportuno usare dentifrici bianchi e collutori trasparenti, perché gli altri potrebbero macchiare prematuramente i denti.

Domande frequenti sullo sbiancamento dentale in studio dentistico

Una delle domande frequenti sulla procedura sbiancante in studio è se sia permanente. Purtroppo non lo è – come non lo è quella domiciliare – e questo perché gli effetti variano da persona a persona in base alle loro abitudini quotidiane.

Se avrai cura della tua alimentazione e dei tuoi denti, l’effetto sbiancante durerà per molto tempo.

Alcuni pazienti si preoccupano invece della sensibilità dei denti: questo è vero per quei pazienti che hanno già denti molto sensibili. Per gli altri la sensibilità è soltanto temporanea. Esistono inoltre prodotti desensibilizzanti e dentifrici con un alto contenuto di fluoro.

Altri pazienti chiedono se lo sbiancamento dei denti professionale danneggi lo smalto: la procedura odontoiatrica è sicura, proprio perché effettuata in studio, in un ambiente controllato e con le adeguate protezioni.

Quindi, se vuoi i tuoi denti bianchi, affidati a uno studio odontoiatrico. Contattaci per un consulto senza impegno e valuteremo insieme come procedere.

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Perché dovresti prenotare l’igiene dentale due volte l’anno

Perché dovresti prenotare l’igiene dentale due volte l’anno

Che cosa s’intende per igiene dentale?

Come sai, ogni dentista raccomanda la pulizia dei denti con spazzolino, dentifricio e filo interdentale o scovolino – almeno 3 volte al dì: si tratta della quotidiana igiene dentale da fare a casa.

Ma è davvero necessario prenotare l’igiene dentale due volte l’anno in uno studio dentistico?

La risposta è sì, per evitare in futuro trattamenti odontoiatrici più costosi come le procedure per le malattie gengivali o altre cure come le otturazioni o le devitalizzazioni dovute alle carie.

Quindi, anche se mantieni i tuoi denti sani spazzolandoli sempre dopo i pasti e usando regolarmente il filo interdentale, è anche necessario prenotare dal dentista una pulizia professionale almeno due volte all’anno.

Vediamo perché.

I vantaggi dell’igiene dentale due volte l’anno

Iniziamo a parlare dei benefici che otterrai con una pulizia dei denti approfondita che potrai ottenere soltanto in uno studio odontoiatrico.

Prevenzione e monitoraggio delle condizioni dei denti: le visite odontoiatriche semestrali permettono in generale al dentista di individuare il minimo accenno di problemi che, se trascurati, possono aggravarsi.

Cosa si intende per igiene dentale e perché è consigliata due volte l’anno?

Come sappiamo i dentisti raccomandano una pulizia domiciliare 3 volte al dì con uso di spazzolino (meglio se elettrico e sempre con setole morbide), dentifricio contenente fluoro, e uso di filo e/o scovolino.

Purtroppo però la pulizia quotidiana domiciliare, specialmente se non eseguita correttamente, non basta e non può sostituire quella professionale in studio.

L’igienista saprà istruirti in modo adeguato sulle giuste tecniche di spazzolamento e i giusti presidi da utilizzare a casa per migliorare la pulizia; provvederà anche a rimuovere il tartaro responsabile di infiammazione gengivale (gengivite) e alitosi ristabilendo la condizione di salute del cavo orale. Inoltre le nuove tecniche permettono la rimozione di placca e macchie superficiali dai denti con l’uso di apposite polveri o tecniche.

Fare l’igiene professionale due volte l’anno è importante perché è un momento di prevenzione. Durante la seduta d’igiene, la tua igienista insieme all’odontoiatra, non solo provvede alla rimozione della placca e tartaro, ma controlla che non ci siano problemi di natura parodontale e/o dentale che implicherebbero altri interventi anche più indaginosi se non rilevati per tempo.

I rischi di evitare una pulizia dentale professionale

La pulizia dei denti quotidiana è alla base della salute dentale, ma non puoi evitare una pulizia dentale professionale, che soltanto gli igienisti dentali in uno studio odontoiatrico possono eseguire.

Cosa accadrà se ti affiderai soltanto a spazzolino, dentifricio e filo interdentale?

Accumulo di placca dentaria: l’igiene dentale professionale rimuove i batteri che provocano la placca sui denti. Se la placca non viene rimossa, si calcificherà e trasformerà in tartaro, una sostanza che irriterà e infiammerà il tessuto gengivale e altri tessuti molli della bocca, erodendo lo smalto dei denti e portando a malattie gengivali.

La gengivite nella fase iniziale è una leggera infiammazione delle gengive, ma in fase avanzata il tessuto gengivale è ridotto al punto da causare la perdita dei tessuti molli e dei denti. Visite regolari dal dentista ti potranno evitare il rischio di sviluppare malattie gengivali e, se già si rilevano sintomi, permetteranno al dentista di intervenire in tempo con un trattamento adeguato.

Rapido riformarsi della placca: anche effettuando la pulizia, la placca dentaria inizierà a riformarsi nel giro di 24 o 48 ore. È inevitabile la riformazione della placca in un periodo di sei mesi. Tuttavia, spazzolare ogni giorno i denti eviterà la sua calcificazione e trasformazione in tartaro.

Alitosi: sono diversi i fattori che possono causare il cattivo alito, come fumo, alcuni cibi specifici e anche la scarsa igiene orale. Una delle cause dell’alitosi è infatti l’accumulo di placca, una sottile pellicola di batteri che si forma su denti e gengive e deve essere rimossa.

Scolorimento dei denti: con il tempo, anche con una quotidiana igiene dentale, i denti potrebbero macchiarsi. Alcuni cibi, bevande coloranti (come caffè, vino rosso, tè) e sigarette contribuiscono allo scolorimento dei denti.

Le macchie superficiali vengono via spazzolando i denti, ma quelle profonde richiedono un intervento professionale. Durante l’igiene dentale avrai anche un trattamento di lucidatura che rimuoverà le macchie profonde.

In alcuni casi, invece, la pulizia orale professionale non sarà sufficiente e sarà necessario un trattamento di sbiancamento dei denti.

È davvero necessario prenotare l’igiene dentale ogni 6 mesi?

Ti chiederai perché l’igiene dentale in studio si effettua due volte l’anno, quindi ogni sei mesi.

Le visite semestrali sono diventate nel tempo una convenzione in odontoiatria: studi e ricerche avevano evidenziato che i controlli regolari potevano impedire problemi dentali gravi, proprio perché avrebbero permesso interventi tempestivi.

Ovviamente sussistono casi individuali che esigono visite più frequenti – per esempio un dente allentato – ma in genere due visite regolari l’anno consentono agli odontoiatri di tenere sotto controllo la salute orale dei pazienti e prevenire carie e malattie gengivali.

Con il tempo, l’igiene dentale professionale ogni 6 mesi è divenuta un’abitudine affidabile che aiuta i pazienti a mantenere denti e gengive più sani.

Quando è stata l’ultima volta che hai prenotato una pulizia dei denti dal dentista?

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Sbiancamento dei denti professionale o kit sbiancante domiciliare: quale scegliere?

Sbiancamento dei denti professionale o kit sbiancante domiciliare: quale scegliere?

Lo sbiancamento dei denti è un trattamento estetico volto a donare più luminosità al sorriso.

Il mercato offre due alternative per sbiancare i tuoi denti: puoi affidarti a un prodotto professionale oppure scegliere un kit per sbiancamento domiciliare.

Quale scegliere fra le due opzioni?

Sbiancamento dei denti a casa

Lo sbiancamento dei denti eseguito a casa è ovviamente un sistema comodo e pratico: ti permette di farlo nel momento più opportuno per te, senza dover prendere un appuntamento dal dentista.

Sbiancamento domiciliare

Il paziente è guidato dal dentista e/o igienista pur eseguendolo autonomamente a casa, infatti si parte con la seduta di igiene affinché la bocca sia pulita per poter iniziare questo percorso. Successivamente vengono prese le impronte volte a realizzare le mascherine personalizzate per il paziente all’interno delle quali andrà applicato il gel sbiancante.

Quest’ultimo contiene il cosiddetto agente sbiancante in concentrazioni minori rispetto al prodotto usato in poltrona ed è per questo che viene applicato in piccole quantità ma per almeno due settimane in modo costante, possibilmente di notte così da tenerlo a contatto con la superficie del dente per un tempo più prolungato.

Durante questo percorso il paziente non viene lasciato solo: dopo solo una settimana dalla consegna si effettua un primo controllo che permette di stabilire come procedere e soprattutto il paziente ha la possibilità di riferire eventuali fastidi come, per esempio, una maggiore sensibilità che verrà prontamente gestita con appositi prodotti. Al termine del trattamento verrà confrontato il punto di colore raggiunto con quello di partenza per osservare il risultato raggiunto.

Quanto dura sui denti l’effetto sbiancante?

Sappiamo che la procedura di sbiancamento dei denti, che sia eseguita in uno studio odontoiatrico o domiciliare, non è eterno, ma la durata dipende da vari fattori:

  • Igiene orale: domiciliare e professionale costante.
  • Alimentazione: consumare bevande che contengono agenti coloranti come caffè, tè e vino rosso può ridurre la durata del trattamento sbiancante.
  • Abitudini individuali: fumare o masticare tabacco sono vizi che, a lungo andare, ingialliscono la superficie dei denti.

Sbiancamento professionale

Alternativa sempre valida che comporta una o più sedute alla poltrona, con tempistiche che variano dall’ora all’ora e mezza con applicazione di un prodotto a maggiore concentrazione rispetto al domiciliare e attivato dall’uso di lampade a led.

In ogni caso sono trattamenti estetici consigliati solo dai 18 anni in su e solo in assenza di rilevanti problematiche presenti nel cavo orale.

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Postura e bruxismo: esiste un legame

Postura e bruxismo: esiste un legame

Digrignare i denti è una condizione definita bruxismo, le cui cause sono da attribuire allo stress. E se lo stress non fosse l’unica causa del bruxismo, ma entrasse in gioco anche la postura?

Il bruxismo è un eccessivo e ripetitivo digrignamento dei denti o serramento della mascella, una pressione continua che può causare dolore ai muscoli e ai denti e anche portare alla rottura di un dente o alla sua mobilità.

Questa forte pressione colpisce anche l’articolazione della mascella, che porta a un’usura prematura delle superfici articolari. Inoltre, il bruxismo può provocare limitazioni nei movimenti di apertura della mascella, che possono causare mal di testa.

Sappiamo che la postura è collegata alla malocclusione e che, in generale, le posture non corrette influiscono sulla salute dentale. La malocclusione è un problema che riguarda la mascella, il cui movimento costante – durante la notte, ma può verificarsi anche di giorno – si traduce nel digrignamento dei denti.

L’influenza della postura sulla mascella

La postura dell’intero corpo e specialmente la postura della testa possono provocare il fenomeno del bruxismo:

  • Inclinazione della testa: la testa che sporge in avanti – oggi accade spesso, quando si guarda più volte al giorno e anche per parecchi minuti il cellulare – affatica i muscoli del collo e della mascella, una tensione che infine può portare a serrare e digrignare i denti.
  • Spalle incurvate: questa cattiva postura fa perdere l’allineamento alla parte superiore del corpo, creando un ulteriore stress sull’articolazione temporo-mandibolare (ATM), l’articolazione che collega la mascella al cranio, che può causare il digrignamento.

Quando assumi una postura non corretta, si può innescare un disturbo dell’articolazione temporo-mandibolare, che a sua volta è una delle cause del bruxismo.

Perché la postura e il bruxismo sono collegati?

Abbiamo detto che una cattiva postura del collo può provocare un’inappropriata tensione muscolare: la postura del collo, infatti, influisce sulla posizione della testa, modificando il punto di contatto tra il cranio e la mandibola.

Questa modifica, a sua volta, può portare a un cambiamento nella pressione articolare, compromettendo la masticazione. Quindi, i muscoli attivi non sono allineati in modo ottimale e lavorano in modo asimmetrico.

Questa maggiore attività muscolare può renderti più incline a serrare o digrignare i denti, soprattutto durante il sonno. Una cattiva postura cronica può portare ansia e stress, che sono fattori scatenanti del bruxismo.

Una postura non corretta può causare problemi respiratori o anche l’ostruzione delle vie aeree. La difficoltà di respirazione potrebbe spingere a respirare con la bocca o a far assumere alla mascella una posizione tale da favorire il bruxismo.

Consigli per migliorare la postura ed evitare il bruxismo

Al lavoro siedi alla scrivania con il telefono all’orecchio e la testa inclinata da un lato tutto il giorno? Oppure tendi a piegarti in avanti con la testa protesa verso il basso? Ecco alcuni consigli per mantenere una corretta postura per le tue più comuni attività quotidiane: ti aiuteranno a prevenire il dolore all’articolazione temporo-mandibolare e altri problemi di salute:

  • Controlla la tua postura durante il giorno: se lavori al computer, fa’ in modo di avere le spalle indietro, la schiena dritta e la testa alta. Meglio ancora è acquistare mobili ergonomici, che aiutino ad assumere una buona postura.
  • Tieni i piedi ben poggiati sul pavimento, con le ginocchia piegate a 90°.
  • Quando stai in piedi, assicurati di stare ben dritto con la schiena.
  • Fai esercizi per ridurre la tensione muscolare e migliorare l’allineamento generale del corp In questo modo ridurrai anche il rischio di disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare e disturbi del sonno come l’apnea notturna.
  • Esegui delle tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, per gestire lo stress e alleviare la tensione della mascella; ma sono anche utili per ridurre lo stress in generale.
  • Usa per dormire un cuscino che mantenga il collo e la testa allineati. Evita di dormire in posizione prona, perché può affaticare il collo.

Sintomi da tenere sotto controllo

Se noti qualcuno dei seguenti sintomi, devi prenotare una visita specialistica dal dentista:

  • Dolori alla mascella o all’articolazione temporo-mandibolare
  • Dolore al viso o mal d’orecchie
  • Usura dello smalto dei denti, con conseguente sensibilità ad alimenti caldi e freddi

Chiamaci al più presto per un appuntamento non impegnativo.

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Perché dovresti consultare un parodontologo?

Perché dovresti consultare un parodontologo?

Sai cos’è un parodontologo?

È un dentista che si occupa di problemi gengivali, più precisamente di malattie gengivali. È specializzato nella prevenzione, nella diagnosi e nel trattamento della malattia parodontale, quindi gengivite, parodontite e recessione gengivale.

Quando consultare un parodontologo?

Una malattia parodontale è un’infezione delle gengive che, se non trattata, distrugge il supporto dei denti. Tutto inizia con le gengive infiammate, quindi gonfiore, arrossamento e sanguinamento delle gengive.

Se non si interviene, l’infiammazione può creare profonde tasche attorno ai denti. Le tasche parodontali profonde aumentano il rischio di perdita dei denti. Sono cambiamenti che influenzano la masticazione e alterano l’aspetto del paziente.

Ovviamente non devi attendere la caduta dei denti per consultare un parodontologo! Devi fare attenzione ai sintomi della malattia gengivale, così da intervenire in tempo, quindi le gengive gonfie non devono essere ignorate.

All’ultimo stadio non sarà possibile salvare il dente e il parodontologo dovrà:

  • estrarre il dente allentato
  • eseguire un innesto osseo per riparare la perdita ossea dopo l’estrazione del dente
  • inserire un impianto dentale per ripristinare la dentatura

5 motivi per consultare un parodontologo

Perché dovresti consultare un parodontologo? Per evitare di spendere grosse somme di denaro per gli impianti dentali. Per avere una buona salute dentale e, di conseguenze, una migliore condizione dell’intero organismo.

Ci sono diversi sintomi che portano alla perdita dei denti, uno più grave dell’altro. Ti illustriamo quindi ben 5 motivi validi per consultare un parodontologo ed evitare problemi maggiori di salute orale.

  1. Gengive rosse, gonfie o sanguinanti. Se verifichi questo tipo di situazione, potresti avere un ascesso o un’infezione parodontale. Quando le gengive si gonfiano o arrossano, significa che la placca si è accumulata e sta irritando e infiammando le gengive.

L’arrossamento, il gonfiore e il sanguinamento delle gengive è lo stadio iniziale della malattia gengivale. Le gengive possono sanguinare sia usando lo spazzolino sia il filo interdentale: sono un sintomi evidente di gengivite.

Se invece avverti il sanguinamento delle gengive dopo aver spazzolato i denti o perfino dopo aver mangiato, potresti avere una parodontite più avanzata: è a questo punto che dovresti consultare un parodontologo.

I batteri che causano la gengivite causano anche infiammazione. Se non curate, le gengive infiammate possono creare profonde tasche attorno ai denti. Le tasche parodontali profonde aumentano il rischio di perdita dei denti, quindi le gengive gonfie non devono essere ignorate.

Le gengive infiammate possono anche apparire più rosse piuttosto che rosa e doloranti al tatto. Se hai gengive gonfie con dolore o sanguinamento, chiama un parodontologo!

  1. Alitosi persistente. L’alito cattivo è uno dei primi sintomi della malattia gengivale. Alito cattivo e anche uno sgradevole sapore nella bocca indicano la presenza di batteri nocivi attorno alle gengive.

È normale sperimentare l’alito cattivo dopo aver mangiato alcuni cibi particolari, ma se l’alitosi permane dopo aver spazzolato i denti, allora non dipende più dal cibo, ma dall’insorgere di una malattia parodontale.

  1. Denti sensibili al caldo e al freddo. La sensibilità dei denti può essere causata da vari fattori, ma uno di questi è la malattia parodontale. Quando si formano le tasche fra dente e gengiva, le radici dei denti sono esposte.

Inoltre, anche l’erosione dello smalto è un altro problema abbastanza grave che può rendere i denti più sensibili ai cambiamenti di temperatura, quindi all’assunzione di cibi e bevande caldi o freddi.

Se avverti dolore quando mangi o bevi qualcosa di freddo o caldo, potrebbe essere un segno di malattia parodontale.

  1. Recessione delle gengive. Se noti alcuni denti più lunghi del consueto, significa che è in corso la recessione gengivale, causata dalla malattia parodontale.

A questo punto devi assolutamente consultare un parodontologo, perché la perdita di tessuto gengivale attorno ai denti può portare a radici esposte o causare la caduta dei denti.

  1. Denti mobili. Abbiamo parlato delle tasche parodontali che si formano fra denti e gengive. Queste tasche minano la stabilità dei denti, rendendoli mobili e creando difficoltà nella masticazione (e anche dolore).

I denti mobili sono anche un sintomo di perdita ossea, quindi un trattamento precoce è fondamentale.

Hai riscontrato uno dei sintomi esposti? Una diagnosi precoce può impedire che la malattia gengivale peggiori e diventi più complessa e costosa da trattare. Se la risposta alla domanda è sì, contattaci subito per una visita specialistica senza impegno.

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