Primi sintomi di malattie gengivali

Primi sintomi di malattie gengivali

Che cosa si intende per malattie gengivali?

Si parla di malattia gengivale, o parodontale, quando si verificano un’infiammazione e un’infezione dei tessuti che sostengono i denti (il cosiddetto parodonto).

In genere queste malattie sono dovute alla scarsa igiene dentale, ma può entrare in gioco anche una certa predisposizione, nonostante l’uso di spazzolino e filo interdentale.

Non trascurare i sintomi premonitori delle malattie gengivali, perché sono una delle principali cause di perdita dei denti e, se non vengono trattate, possono provocare problemi ben più gravi, come perdita ossea parodontale, malattie cardiache, diabete e ictus.

Il trattamento della malattia gengivale comprende diverse operazioni e dipende dalla gravità della condizione.

Perché devi scoprire i sintomi delle malattie gengivali

Non sempre il riconoscimento dei sintomi, dei segni premonitori, di una malattia parodontale è immediato.

Se prendersi cura ogni giorno, dopo i pasti, della propria igiene dentale è importante e consigliato da ogni dentista, potresti non notare alcuni sintomi e quindi avere una malattia gengivale senza rendertene conto.

La forma più lieve delle malattie gengivali è la gengivite, ma il passo successivo, se non viene trattata per tempo, è la parodontite, una forma grave. Stiamo parlando di recessione gengivale e anche di perdita di denti e ossa mascellari.

Scoprire i segni premonitori di una malattia gengivale ti permette di non aggravarne la condizione e sottoporti per tempo a un trattamento parodontale, che diviene difficile se la malattia ha raggiunto uno stadio avanzato.

Primi sintomi di malattie gengivali

Quelli che seguono sono i segni premonitori cui dovrai prestare molta attenzione se si verificano. I primi tre – gengive arrossate e gonfie, sanguinanti e alitosi – rappresentano uno stadio iniziale, di natura ancora lieve.

Ma la recessione delle gengive indica un livello ben più grave, segno che la malattia parodontale è più avanzata.

Arrossamento o gonfiore delle gengive

Uno dei primi segni premonitori delle malattie parodontali è il gonfiore o il rossore delle gengive, dovuti a infiammazione, quindi a un’irritazione causata dai batteri e dall’accumulo di tartaro sui denti.

Potresti anche avvertire sensibilità e anche dolore assumendo cibi caldi o freddi.

Sanguinamento delle gengive

Se hai notato un po’ di sanguinamento dalle gengive quando ti lavi i denti – sia usando lo spazzolino sia il filo interdentale – significa che hai un accumulo di placca (pellicola composta da residui di cibo e batteri).

È uno dei sintomi precoci dello sviluppo di una malattia gengivale. Il primo passo da compiere è prenotare subito una visita di controllo dal tuo dentista.

Alitosi

L’alito cattivo è un altro segno premonitore delle malattie parodontali. Abbiamo accennato alla formazione di tasche fra denti e gengive: qui si accumulano i batteri che, producendo gas, emanano cattivi odori.

È quindi necessaria una profonda pulizia delle gengive.

Recessione delle gengive

Sebbene per molti pazienti la recessione gengivale sia dovuta all’età, non sempre è questa la causa. Le gengive possono recedere anche con l’azione meccanica di uno spazzolino con setole molto dure.

Purtroppo, un’altra delle cause che porta alla recessione delle gengive è la gengivite: abbiamo detto che può progredire, quindi aggravarsi, se non si interviene tempestivamente. Infatti, con il peggioramento dell’infezione le gengive tenderanno ad allontanarsi dai denti, lasciandone esposte le radici, ora vulnerabili a batteri e carie.

Nello stadio finale l’infezione colpirà l’osso mascellare.

Se i tuoi denti ti sembrano più lunghi del solito, è un segno di recessione gengivale. Cosa fare in questi casi? Si procede con l’ablazione del tartaro, la levigatura delle radici (una profonda pulizia delle radici dei denti), ma potrebbe anche essere necessario un innesto per ricostruire il bordo gengivale se la recessione è molto avanzata.

Considera anche un altro problema dovuto alla recessione gengivale: quando le radici dei denti sono esposte, potresti avvertire maggiore sensibilità al caldo e al freddo e anche dolore durante i pasti.

Mobilità dei denti

La recessione delle gengive comporta, con l’aggravarsi della condizione, un maggiore attacco dei batteri contro le fibre e l’osso che sostengono i denti, che a lungo andare non saranno più fissi, stabili nella loro posizione, ma mobili.

Se il trattamento parodontale si rivelerà insufficiente, potrebbe essere necessario estrarli.

Prevenzione delle malattie gengivali

Ciò che hai letto finora non deve spaventarti, ma è assolutamente importante che tu sappia riconoscere i sintomi di una malattia gengivale, così da intervenire per tempo.

Le malattie gengivali possono essere prevenute prima di tutto con una buona e quotidiana igiene orale, ma soprattutto con una regolare pulizia professionale dei denti. La frequenza si decide in base alle necessità della propria bocca.

Che tu abbia o meno scoperto questi segni premonitori delle malattie gengivali, contattaci per una visita di controllo senza impegno.

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Posture scorrette e salute dentale

Posture scorrette e salute dentale

Sembra strano, eppure le cattive posture possono influire sulla tua salute dentale. Se viene a mancare l’allineamento fra la colonna vertebrale e il corpo, si può verificare un disallineamento della mascella.

Devi sapere che anche i denti fanno parte del sistema scheletrico. Il modo in cui i denti delle arcate superiori e quelli delle arcate inferiori si uniscono si definisce morso e determina la posizione della mascella, che ha effetti sulla posizione della testa sulla colonna.

Le posture scorrette possono provocare mal di testa, ma anche problemi ai denti, come carie e dolori alla mascella.

Posture scorrette e loro conseguenze

Sono molte le cause che concorrono a farti assumere delle posture scorrette: la vita sedentaria, il lavoro al computer, l’abitudine di trascorrere lunghi periodi di tempo a usare tablet e telefoni cellulari, l’obesità, la scoliosi, ma anche lo stress.

A lungo andare queste cause, con i loro effetti, creano dei cambiamenti posturali nel nostro corpo, rigidità muscolare e dolori, portando anche a danni muscolari e/o ai nostri denti.

Quali sintomi delle posture non corrette?

  • Mal di schiena: anche se la sua origine può rivelarsi diversa, potrebbe essere una conseguenza della cattiva postura.
  • Emicrania: le posture non corrette possono provocare tensione ai muscoli del collo, della schiena e delle spalle, tensione che può causare mal di testa e perdurare per giorni.
  • Pancia prominente: se con la dieta e le attività fisiche non riesci a liberarti della pancia, può essere un sintomo di cattiva postura, poiché le viscere vengono spinte in avanti provocando gonfiore addominale, o addome protruso.

Posture scorrette e articolazione temporo-mandibolare

Le cause delle posture scorrette cui abbiamo accennato influenzano la salute dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), ossia quella che collega la mascella al cranio.

Una cattiva postura fa sì che la testa non si trovi più in una posizione equilibrata, i muscoli dell’ATM sono costretti a svolgere un lavoro in eccesso, notevole, per sostenere la testa e la mascella non potrà più muoversi agevolmente. E questo influisce sul morso.

Come? Stando, per esempio, molto tempo (e per lunghi periodi) piegati, la mascella inferiore viene spinta più in avanti, mentre il cranio viene a trovarsi più indietro sulla colonna vertebrale, che può portare a un disallineamento del morso.

Un morso disallineato può creare diversi problemi di salute all’organismo:

  • Mal di testa
  • Formicolio alle mani e intorpidimento
  • Infiammazioni ai denti
  • Dolori alla zona cervicale, alla mascella, al collo, alle spalle e alla schiena
  • Denti consumati
  • Disagio durante la masticazione

Gli sforzi compiuti dall’articolazione temporo-mandibolare dovuti alle scorrette posture causa disturbi dell’ATM, portando a dolori mascellari e alle zone circostanti.

Può persino verificarsi il blocco della mascella, con crampi e spasmi che rendono la masticazione difficile.

Se indossi l’apparecchio ortodontico, una buona postura, corretta, è fondamentale: lo scopo principale degli apparecchi è l’allineamento dei denti, quindi la postura riveste un ruolo importante affinché il trattamento ortodontico abbia effetto.

Come migliorare la postura e la salute dentale

Ora che sai quanto le posture scorrette influenzano la tua salute orale, ti chiederai come migliorare la tua postura e, di conseguenza, non avere problemi ai denti e al resto del corpo.

Nel nostro studio dentistico ci occupiamo anche di posturologia, ossia della valutazione della postura dei pazienti e del corretto allineamento della mascella.

Il primo passo per giungere ad assumere una corretta postura durante il giorno consiste proprio nel valutarla e stabilire quali relazioni abbia con eventuali vari disturbi muscolo-scheletrici.

Alla valutazione – durante la visita, il dentista controlla la presenza di segni di usura sui denti ed eventuali problemi alla mascella e all’ATM – può seguire una fisioterapia, con esercizi per migliorare la forza muscolare, la flessibilità, l’allineamento della colonna vertebrale e avere infine una mascella allineata.

Al di là della necessità di sottoporsi a sessioni fisioterapiche, ci sono comunque delle buone abitudini da seguire:

  • Se il lavoro ti costringe a lunghi periodi davanti al computer o alla scrivania, prenditi delle pause frequenti (ogni 20 minuti circa) per alzare alzarti e muoverti.
  • Mantieni lo schermo del computer all’altezza degli occhi.
  • Quando ti siedi, assicurati di avere i piedi ben poggiati a terra.
  • Se leggi molto, fai in modo di avere il libro all’altezza degli occhi.
  • Fai attività fisica regolare.

Se pensi di avere i sintomi o i problemi che abbiamo elencato, prendi un appuntamento al nostro studio di Barletta per un consulto senza impegno.

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Cos’è la gengivite?

Cos’è la gengivite?

La gengivite è la forma più lieve della malattia parodontale. Quando la placca dentale, il tartaro e i batteri si accumulano sui denti, producono delle infezioni provocando nel tessuto gengivale arrossamento, irritazione, gonfiore e sanguinamento, specialmente quando si lavano i denti o si usa il filo interdentale o si mordono cibi duri.

Se non viene trattata, la gengivite può peggiorare in parodontite e arrivare a causare la perdita dei denti.

I sintomi della gengivite

Quali sono i sintomi della gengivite?

Nello stadio iniziale di questa malattia non sempre puoi notare segni evidenti: questo significa che potresti essere affetto da gengivite senza rendertene conto. Col tempo, al peggiorare della gengivite, puoi sviluppare i seguenti sintomi:

  • Gengive che sanguinano facilmente, soprattutto quando ti lavi i denti.
  • Gengive arrossate e gonfie.
  • Gengive che sanguinano facilmente quando usi lo spazzolino o il filo interdentale.
  • Sensibilità ai cibi caldi o freddi.
  • Dolore quando mastichi il cibo.

L’infiammazione, l’arrossamento e il sanguinamento delle gengive, durante l’igiene orale, sono i primi sintomi della gengivite. Il gonfiore sopraggiunge man mano che la placca batterica si accumula attorno alle gengive, restando anche intrappolata negli spazi interdentali.

L’alitosi è dovuta allo sgradevole odore prodotto dalla decomposizione di placca, sangue e batteri.

Le cause della gengivite

Che cosa provoca la gengivite?

La causa principale della gengivite è la scarsa igiene dentale, che porta alla formazione di placca sui denti e gonfiore dei tessuti gengivali circostanti.

Ma che cos’è la placca dentale e perché è così nociva per denti e gengive?

La placca è una sottile pellicola, in genere incolore, formata soprattutto dai batteri che si formano sui denti dopo aver mangiato amidi e zuccheri presenti negli alimenti. Con una buona e quotidiana pulizia dei denti la placca viene rimossa.

La scarsa igiene orale porta alla trasformazione della placca in tartaro: una pellicola ben più dura della placca, che attira sempre più batteri. Non è più possibile rimuovere il tartaro con la semplice igiene orale, ma occorre una pulizia dentale in uno studio dentistico.

Fra le cause che portano alla gengivite sono da considerare anche l’avanzare dell’età – per esempio la scarsa produzione di saliva (la saliva mantiene la bocca pulita) – e la genetica – ecco perché è importante informarsi sulla storia sanitaria della famiglia: se qualche familiare soffre di gengivite, aumentano le probabilità di sviluppare malattie gengivali fra gli altri membri della famiglia.

Altre cause di gengivite sono:

  • Gravidanza: cambiamenti ormonali legati alla salute orale.
  • Fumo.
  • Farmaci da prescrizioni e da banco che riducono il flusso di saliva, provocando secchezza delle fauci.

Come curare la gengivite?

Essendo il primo stadio della malattia parodontale, la risposta è sì: la gengivite si cura. I trattamenti odontoiatrici per curare la gengivite eliminano l’infezione e i batteri nocivi, assieme a placca e tartaro. Ma esistono anche altri trattamenti:

  • Pulizia radicolare: a differenza della tradizionale pulizia dei denti, raggiunge più in profondità le gengive. La piallatura delle radici leviga le superfici delle radici dei denti e impedisce ai batteri di attaccarsi.
  • Collutorio antimicrobico: può aiutare a distruggere i batteri patogeni.
  • Eventuali riparazioni dentali: ponti, corone, o anche denti mal allineati, possono rendere difficile l’igiene orale e permettere quindi ai batteri di annidarsi. Il dentista dovrà controllare se è necessario effettuare interventi per migliorare la situazione dentale.
  • Farmaci: antibiotici, antidolorifici e alcuni tipi di collutorio sono indicati per casi gravi di gengivite ulcerosa necrotizzante acuta.
  • Chirurgia: la chirurgia gengivale è richiesta quando la gengivite è in uno stadio avanzato.

Il trattamento chirurgico prevede:

  • Riduzione delle tasche (o chirurgia del lembo gengivale): vengono sollevate le gengive per eliminare manualmente il tartaro, quindi riposizionate per farle saldare di nuovo attorno al dente.
  • Rigenerazione gengivale: dopo aver rimosso i batteri, il parodontologo inserisce innesti ossei, membrane o proteine che stimolano i tessuti gengivali a rigenerarsi.

Si può prevenire la gengivite?

Analizzando le cause che portano a questa malattia, è chiaro che alcune abitudini riducono le probabilità di incorrere nella gengivite, come la scarsa igiene dentale e il fumo.

Praticare una buona e quotidiana igiene orale – lavarsi i denti sempre dopo ogni pasto, usare il filo interdentale almeno una volta al giorno – aiuta a rimuove le particelle di cibo e i batteri.

Prenotare una visita dal dentista almeno una volta l’anno ti permette di tenere sotto controllo la tua situazione dentale. Inoltre, un’igiene approfondita da un igienista dentale due volte l’anno ti assicura la completa rimozione di placca e tartaro.

Anche un’alimentazione sana può ridurre il rischio di gengivite: abbiamo detto che i batteri si formano grazie agli zuccheri contenuti negli alimenti, dunque occorre non abusare né di bevande zuccherate né di dolciumi.

Come i denti mal allineati possono influenzare la postura

Come i denti mal allineati possono influenzare la postura

Sai che la conformazione dei denti influenza direttamente la postura e la colonna vertebrale?

Può sembrare strano, eppure la posizione e la forma dei denti e delle arcate dentarie sono correlate alla crescita del complesso craniofacciale. Anche un singolo dente storto o che inizi a muoversi influenza sia gli altri denti sia, di conseguenza, l’allineamento delle arcate dentali, quindi del morso.

Se il morso si disallinea, lo stesso effetto si ripercuoterà su collo, spalle e sull’intera postura.

Devi comprendere che i denti, le ossa mascellari e le strutture associate (muscoli, nervi e legamenti) formano una sorta di ponte tra la testa e il resto del corpo. L’allineamento tra collo, viso e muscoli orali può modificare la curvatura della colonna vertebrale e determinare una postura regolarmente diritta o curva.

Come puoi capire se i tuoi denti stanno influenzando la postura? Osservandone i sintomi:

  • Dolore a mascella, testa, collo, spalla e/o schiena
  • Sensazione di orecchio ovattato
  • Spalle non allineate
  • Intorpidimento o formicolio alle dita o alla mano
  • Lunghezza delle gambe irregolare
  • Tacchi delle scarpe consumati in modo non uniforme

L’impatto dei denti sulla postura

I denti, specialmente quelli situati nella parte posteriore e nella mascella superiore, hanno un significativo impatto sia sulla postura sia sulla salute della colonna vertebrale. Quindi, qualsiasi irregolarità nella spaziatura dei denti o nelle arcate dentarie può influenzare la postura generale.

I denti non solo determinano la forma del viso, ma concorrono a mantenere il corretto allineamento della colonna vertebrale. Denti ben allineati contribuiscono a ridurre gli effetti dell’invecchiamento e ad avere una postura regolare, ripercuotendosi sulla salute generale e sul benessere dell’organismo.

La relazione tra salute dei denti e buona postura

Il corretto posizionamento della colonna vertebrale è importante per sostenere il peso della testa. Alcuni studi hanno confermato il ruolo dei muscoli della mascella nel mantenere l’equilibrio della testa. Intervengono nel processo anche i muscoli del collo, l’articolazione temporo-mandibolare (ATM) e i denti.

La malocclusione può provocare gravi complicazioni alla salute orale, ma quale sarà l’effetto della forza muscolare e del disallineamento della mascella sulla schiena?

Le conseguenze della malocclusione – come morso incrociato o sovramorso – portano a un eccesso di pressione lungo la linea della mascella, che a sua volta può esercitare una pressione sul collo, che spingerà la testa fuori allineamento, provocando una compensazione della colonna vertebrale.

Cosa si intende per malocclusione?

Si parla di malocclusione quando uno o più denti o il morso non è allineato correttamente. La malocclusione influisce ovviamente sulla salute orale:

  • Provoca una maggiore usura dei denti, un aumento del rischio di sensibilità, scolorimento e carie.
  • Può causare un aumento del rischio di denti scheggiati o incrinati.
  • Contribuisce al serraggio e al digrignamento dei denti o al bruxismo.
  • Causa rigidità della mascella, dolore e disfunzione dell’ATM.
  • Causa dolorosi mal di testa.
  • Contribuisce al dolore al collo, alle spalle e al viso.
  • Aumenta il rischio di sviluppare carie o malattie gengivali.
  • Influisce sull’aspetto del viso.

Il bruxismo, per esempio, esercita forze anomale sull’articolazione temporo-mandibolare, provocando dolore, che espongono i muscoli del collo e della schiena a uno sforzo eccessivo e possono influenzare la postura.

Come migliorare la salute orale e la postura?

Adesso che hai compreso come la salute dei tuoi denti influenzi la postura – e le conseguenze negative che porta – visite periodiche in uno studio odontoiatrico ti permettono di intervenire tempestivamente su eventuali problemi dentali.

Un’adeguata terapia odontoiatrica può risolvere i sintomi riscontrati. Prima di tutto bisogna evitare quelle abitudini che sottopongono la mascella a un inutile stress, a un eccesso di lavoro, come masticare una gomma o digrignare i denti. A questo dovrà aggiungersi una corretta postura quando si è seduti, quindi tenere la schiena dritta, le spalle indietro e la testa alta per ridurre lo sforzo sulla mascella e sui denti.

Il tuo dentista controllerà segni di usura sui denti, e anche eventuali problemi alla mascella e all’ATM. Potrebbe consigliarti esercizi per migliorare la postura e ridurre la tensione nella mascella e nel collo.

Se hai riscontrato uno o più dei sintomi descritti, prenota subito senza impegno una visita odontoiatrica.

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Come viene trattata la malattia gengivale?

Come viene trattata la malattia gengivale?

Spieghiamo prima di tutto che cosa sia una malattia gengivale.

Quali sono i principali tipi di malattie gengivali?

Possiamo riconoscere 3 tipi principali di malattie gengivali:

  1. Gengivite, infiammazione dei tessuti che circondano i denti.
  2. Parodontite, stadio successivo alla gengivite, se non curata, che colpisce ossa e legamenti che sostengono i denti.
  3. Gengivite ulcerosa necrotizzante acuta, aggravamento della malattia gengivale.

Sintomi della malattia gengivale

Come puoi scoprire di avere una malattia gengivale?

Devi fare attenzione ai vari sintomi: segnali che ti fanno capire di avere un problema alle gengive e ai denti.

Arrossamento e gonfiore delle gengive: è il primo sintomo della malattia gengivale, che richiede attenzione e deve spingerti a prendere subito appuntamento dal dentista per intervenire in tempo con un adeguato trattamento.

L’infiammazione avviene in genere lungo il bordo gengivale e potrebbe provocare dolore e sanguinamento, specie con l’uso dello spazzolino e del filo interdentale.

Alitosi: causata dai batteri che, rilasciando tossine, provocano il cattivo odore.

Recessione delle gengive: il margine del tessuto gengivale che circonda i denti si consuma, esponendo una parte maggiore di dente o della radice del dente, formando delle tasche, ossia spazi vuoti fra dente e gengiva, che facilitano l’accumulo di batteri. Oppure, la gengiva si ritira.

Sensibilità ai denti: cibi o bevande calde o fredde possono provocare fastidio a uno o più denti. La causa potrebbe essere la recessione gengivale, che espone la dentina, ossia la parte sensibile del dente.

Mobilità dei denti: se la malattia gengivale è arrivata all’osso si chiama “parodontale” e prevede il riassorbimento dell’osso, di conseguenza il dente si può allentare, non riuscendo più a restare nella sua posizione.

 

Trattamenti per la malattia gengivale

Come viene trattata la malattia gengivale?

Il trattamento odontoiatrico dipende dallo stadio di malattia parodontale, quindi dalla sua gravità ed estensione. Prima di tutto, l’odontoiatra effettuerà un sondaggio per misurare la profondità di eventuali spazi tra denti e gengive (le tasche cui abbiamo già accennato) e delle radiografie per controllare lo stato dei denti e dell’osso mascellare.

In funzione dello stadio della malattia gengivale saranno necessari trattamenti non chirurgici o chirurgici. Vediamo nel dettaglio.

Trattamenti non chirurgici per le malattie gengivali

Se la malattia parodontale è nel suo stadio iniziale, si può risolvere con alcuni trattamenti non chirurgici.

Profilassi dentale: è la pulizia dentale, da prenotare due volte l’anno. L’igienista dentale rimuoverò la placca e il tartaro dalle superfici dei denti. A questa operazione va affiancata una corretta igiene orale a casa.

Levigatura delle radici: è una pulizia dentale profonda, in anestesia locale, per arrivare sotto il bordo gengivale per rimuovere placca e tartaro sulle superfici delle radici. È un trattamento che previene nuovi attacchi di batteri e placca.

Terapia parodontale laser: rimuove il tessuto malato e uccide i batteri sotto le gengive.

Antibiotici topici o orali: aiutano a tenere sotto controllo l’infezione batterica. Possono essere dei collutori antibiotici o gel che contiene un antibiotico da inserire nelle tasche gengivali. Gli antibiotici orali eliminano i batteri che causano infezioni.

Trattamenti chirurgici per le malattie gengivali

Sono necessari quando la malattia parodontale è in uno stadio da moderato ad avanzato.

Intervento chirurgico di riduzione delle tasche: la procedura consiste in incisioni lungo il bordo gengivale, per allontanare temporaneamente le gengive dai denti. In questo modo il parodontologo può rimuovere l’accumulo di tartaro dalle radici.

Innesto osseo: si tratta di ricostruire le aree danneggiate dalla malattia gengivale, innestando l’osso prelevato da una zona donatrice del paziente o un osso sintetico. L’innesto aiuta a prevenire la perdita dei denti mantenendo il dente in posizione e funge anche da supporto per la ricrescita dell’osso naturale.

Innesto di tessuti molli: è richiesto per rinforzare il tessuto danneggiato dalla malattia gengivale. Si utilizza una piccola quantità di tessuto dal palato. Il trattamento copre le radici esposte.

Cosa fare dopo il trattamento della malattia gengivale?

In base al trattamento ricevuto, il parodontologo fornirà al paziente una serie di indicazioni da seguire, una delle quali è sempre compresa: massima igiene orale. E, naturalmente, visite periodiche di controllo.

Come vedi, non bisogna assolutamente trascurare i minimi sintomi della malattia gengivale. Se noti arrossamento o sanguinamento delle gengive, non perdere tempo e prenota nel nostro studio una visita senza impegno.

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Cattiva postura e disturbi dell’ATM

Cattiva postura e disturbi dell’ATM

Salute dei denti e buona postura: abbiamo già visto che sono collegate, quando abbiamo scoperto che la malocclusione può influire sulla postura.

Mantenere una buona postura si rivela fondamentale per chi soffre di disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), perché una postura non corretta può aggravare il dolore e complicare gli effetti di tali disturbi, tra cui dolore alla mandibola, mal di testa e mobilità limitata.

Per molti la vita di oggi comporta periodi sedentari prolungati per l’utilizzo del computer. In questi casi mantenere una postura corretta permette di mantenere anche una buona salute generale, compresa quella dell’articolazione della mascella.

Che cos’è l’articolazione temporo-mandibolare e perché è importante

L’articolazione temporo-mandibolare unisce, quindi, la mandibola o la mascella inferiore, con il cranio e la sua funzione è guidare e limitare i movimenti della mascella inferiore.

È quindi un’articolazione che ci permette di mangiare e bere, ridere e parlare, mordere e sbadigliare, ecc.

Cos’è il disturbo dell’ATM?

Dobbiamo parlare di più disturbi temporo-mandibolari, che provocano dolore alla mandibola, rigidità muscolare e movimenti limitati, o perfino blocco, della mascella. La gravità di questi sintomi varia da caso a caso, come anche la loro durata.

Il dolore può colpire varie parti del corpo e non solo l’articolazione e i muscoli della mascella, ma anche tempie, orecchie, collo e spalle.

Come le altre articolazioni del corpo, anche quelle temporo-mandibolari possono danneggiarsi a causa di lesioni, uso eccessivo o malattie come l’artrite. Un infortunio può danneggiare queste articolazioni come cadute che portano a battere il mento. Anche mangiare spesso cibi duri e lo stress che provoca il bruxismo, che esercita pressione sull’articolazione; infine una cattiva postura può essere la causa principale del dolore all’ATM.

Collegamenti tra postura e salute dell’ATM

Una cattiva postura può influenzare direttamente o indirettamente i sintomi dell’articolazione temporo-mandibolare, contribuendo al disallineamento e agli squilibri muscolari. Quando il corpo non è allineato correttamente, esercita una pressione eccessiva su ossa, muscoli e articolazioni.

Che cosa avviene di preciso all’ATM quando manteniamo una postura non corretta?

Postura non corretta significa tenere la schiena curva e le spalle in avanti, anziché indietro. La testa non viene più a trovarsi a livello sopra la colonna vertebrale, ma viene spinta in avanti perché il corpo tenta di equilibrarsi, prova cioè ad adattarsi alla nuova posizione assunta dalla testa.

Parallelamente alla testa, anche la mascella inferiore si muove e diventano tesi i muscoli intorno alla sua articolazione, con l’effetto che anche il morso cambierà. Considera che il morso colpisce direttamente l’articolazione.

Gli effetti della cattiva postura sull’articolazione temporo-mandibolare

Disallineamento della mascella: una postura non corretta può portare a un disallineamento della mascella, creando un’irregolare pressione sull’ATM. Se la testa non è correttamente allineata con la colonna vertebrale, l’allineamento dell’articolazione della mascella può essere compromesso, causando instabilità e disagio e intensificando il dolore dell’ATM.

Tensione muscolare: la cattiva postura, specie quando la testa è spinta in avanti dalla schiena incurvata, aumenta lo sforzo sui muscoli del collo e delle spalle, strettamente interconnessi con l’ATM. I muscoli che circondano l’ATM possono quindi sovraccaricarsi di lavoro e divenire tesi, contribuendo al dolore e alla disfunzione dell’ATM.

Sforzo del collo e delle spalle: una cattiva postura può causare un eccessivo sforzo sui muscoli del collo e delle spalle, che a sua volta potrà causare mal di testa e squilibri muscolari che si estendono ai muscoli della mascella e all’articolazione temporo-mandibolare.

Stress: lo stress è una delle cause comuni per i disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare. Abbiamo infatti accennato al bruxismo, dovuto a tensione e stress. Una cattiva postura, soprattutto se unita allo stress, può intensificare il fenomeno del bruxismo, che provoca un aumento della tensione muscolare e dei problemi dell’ATM.

Hai una postura non corretta?

Se pensi di non avere una corretta postura e hai già notato i sintomi o i disagi che abbiamo descritto nell’articolo, contattaci oggi stesso senza impegno per un primo consulto.

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