Perché dovresti prenotare l’igiene dentale due volte l’anno

Perché dovresti prenotare l’igiene dentale due volte l’anno

Che cosa s’intende per igiene dentale?

Come sai, ogni dentista raccomanda la pulizia dei denti con spazzolino, dentifricio e filo interdentale o scovolino – almeno 3 volte al dì: si tratta della quotidiana igiene dentale da fare a casa.

Ma è davvero necessario prenotare l’igiene dentale due volte l’anno in uno studio dentistico?

La risposta è sì, per evitare in futuro trattamenti odontoiatrici più costosi come le procedure per le malattie gengivali o altre cure come le otturazioni o le devitalizzazioni dovute alle carie.

Quindi, anche se mantieni i tuoi denti sani spazzolandoli sempre dopo i pasti e usando regolarmente il filo interdentale, è anche necessario prenotare dal dentista una pulizia professionale almeno due volte all’anno.

Vediamo perché.

I vantaggi dell’igiene dentale due volte l’anno

Iniziamo a parlare dei benefici che otterrai con una pulizia dei denti approfondita che potrai ottenere soltanto in uno studio odontoiatrico.

Prevenzione e monitoraggio delle condizioni dei denti: le visite odontoiatriche semestrali permettono in generale al dentista di individuare il minimo accenno di problemi che, se trascurati, possono aggravarsi.

Cosa si intende per igiene dentale e perché è consigliata due volte l’anno?

Come sappiamo i dentisti raccomandano una pulizia domiciliare 3 volte al dì con uso di spazzolino (meglio se elettrico e sempre con setole morbide), dentifricio contenente fluoro, e uso di filo e/o scovolino.

Purtroppo però la pulizia quotidiana domiciliare, specialmente se non eseguita correttamente, non basta e non può sostituire quella professionale in studio.

L’igienista saprà istruirti in modo adeguato sulle giuste tecniche di spazzolamento e i giusti presidi da utilizzare a casa per migliorare la pulizia; provvederà anche a rimuovere il tartaro responsabile di infiammazione gengivale (gengivite) e alitosi ristabilendo la condizione di salute del cavo orale. Inoltre le nuove tecniche permettono la rimozione di placca e macchie superficiali dai denti con l’uso di apposite polveri o tecniche.

Fare l’igiene professionale due volte l’anno è importante perché è un momento di prevenzione. Durante la seduta d’igiene, la tua igienista insieme all’odontoiatra, non solo provvede alla rimozione della placca e tartaro, ma controlla che non ci siano problemi di natura parodontale e/o dentale che implicherebbero altri interventi anche più indaginosi se non rilevati per tempo.

I rischi di evitare una pulizia dentale professionale

La pulizia dei denti quotidiana è alla base della salute dentale, ma non puoi evitare una pulizia dentale professionale, che soltanto gli igienisti dentali in uno studio odontoiatrico possono eseguire.

Cosa accadrà se ti affiderai soltanto a spazzolino, dentifricio e filo interdentale?

Accumulo di placca dentaria: l’igiene dentale professionale rimuove i batteri che provocano la placca sui denti. Se la placca non viene rimossa, si calcificherà e trasformerà in tartaro, una sostanza che irriterà e infiammerà il tessuto gengivale e altri tessuti molli della bocca, erodendo lo smalto dei denti e portando a malattie gengivali.

La gengivite nella fase iniziale è una leggera infiammazione delle gengive, ma in fase avanzata il tessuto gengivale è ridotto al punto da causare la perdita dei tessuti molli e dei denti. Visite regolari dal dentista ti potranno evitare il rischio di sviluppare malattie gengivali e, se già si rilevano sintomi, permetteranno al dentista di intervenire in tempo con un trattamento adeguato.

Rapido riformarsi della placca: anche effettuando la pulizia, la placca dentaria inizierà a riformarsi nel giro di 24 o 48 ore. È inevitabile la riformazione della placca in un periodo di sei mesi. Tuttavia, spazzolare ogni giorno i denti eviterà la sua calcificazione e trasformazione in tartaro.

Alitosi: sono diversi i fattori che possono causare il cattivo alito, come fumo, alcuni cibi specifici e anche la scarsa igiene orale. Una delle cause dell’alitosi è infatti l’accumulo di placca, una sottile pellicola di batteri che si forma su denti e gengive e deve essere rimossa.

Scolorimento dei denti: con il tempo, anche con una quotidiana igiene dentale, i denti potrebbero macchiarsi. Alcuni cibi, bevande coloranti (come caffè, vino rosso, tè) e sigarette contribuiscono allo scolorimento dei denti.

Le macchie superficiali vengono via spazzolando i denti, ma quelle profonde richiedono un intervento professionale. Durante l’igiene dentale avrai anche un trattamento di lucidatura che rimuoverà le macchie profonde.

In alcuni casi, invece, la pulizia orale professionale non sarà sufficiente e sarà necessario un trattamento di sbiancamento dei denti.

È davvero necessario prenotare l’igiene dentale ogni 6 mesi?

Ti chiederai perché l’igiene dentale in studio si effettua due volte l’anno, quindi ogni sei mesi.

Le visite semestrali sono diventate nel tempo una convenzione in odontoiatria: studi e ricerche avevano evidenziato che i controlli regolari potevano impedire problemi dentali gravi, proprio perché avrebbero permesso interventi tempestivi.

Ovviamente sussistono casi individuali che esigono visite più frequenti – per esempio un dente allentato – ma in genere due visite regolari l’anno consentono agli odontoiatri di tenere sotto controllo la salute orale dei pazienti e prevenire carie e malattie gengivali.

Con il tempo, l’igiene dentale professionale ogni 6 mesi è divenuta un’abitudine affidabile che aiuta i pazienti a mantenere denti e gengive più sani.

Quando è stata l’ultima volta che hai prenotato una pulizia dei denti dal dentista?

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Sbiancamento dei denti professionale o kit sbiancante domiciliare: quale scegliere?

Sbiancamento dei denti professionale o kit sbiancante domiciliare: quale scegliere?

Lo sbiancamento dei denti è un trattamento estetico volto a donare più luminosità al sorriso.

Il mercato offre due alternative per sbiancare i tuoi denti: puoi affidarti a un prodotto professionale oppure scegliere un kit per sbiancamento domiciliare.

Quale scegliere fra le due opzioni?

Sbiancamento dei denti a casa

Lo sbiancamento dei denti eseguito a casa è ovviamente un sistema comodo e pratico: ti permette di farlo nel momento più opportuno per te, senza dover prendere un appuntamento dal dentista.

Sbiancamento domiciliare

Il paziente è guidato dal dentista e/o igienista pur eseguendolo autonomamente a casa, infatti si parte con la seduta di igiene affinché la bocca sia pulita per poter iniziare questo percorso. Successivamente vengono prese le impronte volte a realizzare le mascherine personalizzate per il paziente all’interno delle quali andrà applicato il gel sbiancante.

Quest’ultimo contiene il cosiddetto agente sbiancante in concentrazioni minori rispetto al prodotto usato in poltrona ed è per questo che viene applicato in piccole quantità ma per almeno due settimane in modo costante, possibilmente di notte così da tenerlo a contatto con la superficie del dente per un tempo più prolungato.

Durante questo percorso il paziente non viene lasciato solo: dopo solo una settimana dalla consegna si effettua un primo controllo che permette di stabilire come procedere e soprattutto il paziente ha la possibilità di riferire eventuali fastidi come, per esempio, una maggiore sensibilità che verrà prontamente gestita con appositi prodotti. Al termine del trattamento verrà confrontato il punto di colore raggiunto con quello di partenza per osservare il risultato raggiunto.

Quanto dura sui denti l’effetto sbiancante?

Sappiamo che la procedura di sbiancamento dei denti, che sia eseguita in uno studio odontoiatrico o domiciliare, non è eterno, ma la durata dipende da vari fattori:

  • Igiene orale: domiciliare e professionale costante.
  • Alimentazione: consumare bevande che contengono agenti coloranti come caffè, tè e vino rosso può ridurre la durata del trattamento sbiancante.
  • Abitudini individuali: fumare o masticare tabacco sono vizi che, a lungo andare, ingialliscono la superficie dei denti.

Sbiancamento professionale

Alternativa sempre valida che comporta una o più sedute alla poltrona, con tempistiche che variano dall’ora all’ora e mezza con applicazione di un prodotto a maggiore concentrazione rispetto al domiciliare e attivato dall’uso di lampade a led.

In ogni caso sono trattamenti estetici consigliati solo dai 18 anni in su e solo in assenza di rilevanti problematiche presenti nel cavo orale.

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Postura e bruxismo: esiste un legame

Postura e bruxismo: esiste un legame

Digrignare i denti è una condizione definita bruxismo, le cui cause sono da attribuire allo stress. E se lo stress non fosse l’unica causa del bruxismo, ma entrasse in gioco anche la postura?

Il bruxismo è un eccessivo e ripetitivo digrignamento dei denti o serramento della mascella, una pressione continua che può causare dolore ai muscoli e ai denti e anche portare alla rottura di un dente o alla sua mobilità.

Questa forte pressione colpisce anche l’articolazione della mascella, che porta a un’usura prematura delle superfici articolari. Inoltre, il bruxismo può provocare limitazioni nei movimenti di apertura della mascella, che possono causare mal di testa.

Sappiamo che la postura è collegata alla malocclusione e che, in generale, le posture non corrette influiscono sulla salute dentale. La malocclusione è un problema che riguarda la mascella, il cui movimento costante – durante la notte, ma può verificarsi anche di giorno – si traduce nel digrignamento dei denti.

L’influenza della postura sulla mascella

La postura dell’intero corpo e specialmente la postura della testa possono provocare il fenomeno del bruxismo:

  • Inclinazione della testa: la testa che sporge in avanti – oggi accade spesso, quando si guarda più volte al giorno e anche per parecchi minuti il cellulare – affatica i muscoli del collo e della mascella, una tensione che infine può portare a serrare e digrignare i denti.
  • Spalle incurvate: questa cattiva postura fa perdere l’allineamento alla parte superiore del corpo, creando un ulteriore stress sull’articolazione temporo-mandibolare (ATM), l’articolazione che collega la mascella al cranio, che può causare il digrignamento.

Quando assumi una postura non corretta, si può innescare un disturbo dell’articolazione temporo-mandibolare, che a sua volta è una delle cause del bruxismo.

Perché la postura e il bruxismo sono collegati?

Abbiamo detto che una cattiva postura del collo può provocare un’inappropriata tensione muscolare: la postura del collo, infatti, influisce sulla posizione della testa, modificando il punto di contatto tra il cranio e la mandibola.

Questa modifica, a sua volta, può portare a un cambiamento nella pressione articolare, compromettendo la masticazione. Quindi, i muscoli attivi non sono allineati in modo ottimale e lavorano in modo asimmetrico.

Questa maggiore attività muscolare può renderti più incline a serrare o digrignare i denti, soprattutto durante il sonno. Una cattiva postura cronica può portare ansia e stress, che sono fattori scatenanti del bruxismo.

Una postura non corretta può causare problemi respiratori o anche l’ostruzione delle vie aeree. La difficoltà di respirazione potrebbe spingere a respirare con la bocca o a far assumere alla mascella una posizione tale da favorire il bruxismo.

Consigli per migliorare la postura ed evitare il bruxismo

Al lavoro siedi alla scrivania con il telefono all’orecchio e la testa inclinata da un lato tutto il giorno? Oppure tendi a piegarti in avanti con la testa protesa verso il basso? Ecco alcuni consigli per mantenere una corretta postura per le tue più comuni attività quotidiane: ti aiuteranno a prevenire il dolore all’articolazione temporo-mandibolare e altri problemi di salute:

  • Controlla la tua postura durante il giorno: se lavori al computer, fa’ in modo di avere le spalle indietro, la schiena dritta e la testa alta. Meglio ancora è acquistare mobili ergonomici, che aiutino ad assumere una buona postura.
  • Tieni i piedi ben poggiati sul pavimento, con le ginocchia piegate a 90°.
  • Quando stai in piedi, assicurati di stare ben dritto con la schiena.
  • Fai esercizi per ridurre la tensione muscolare e migliorare l’allineamento generale del corp In questo modo ridurrai anche il rischio di disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare e disturbi del sonno come l’apnea notturna.
  • Esegui delle tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, per gestire lo stress e alleviare la tensione della mascella; ma sono anche utili per ridurre lo stress in generale.
  • Usa per dormire un cuscino che mantenga il collo e la testa allineati. Evita di dormire in posizione prona, perché può affaticare il collo.

Sintomi da tenere sotto controllo

Se noti qualcuno dei seguenti sintomi, devi prenotare una visita specialistica dal dentista:

  • Dolori alla mascella o all’articolazione temporo-mandibolare
  • Dolore al viso o mal d’orecchie
  • Usura dello smalto dei denti, con conseguente sensibilità ad alimenti caldi e freddi

Chiamaci al più presto per un appuntamento non impegnativo.

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Perché dovresti consultare un parodontologo?

Perché dovresti consultare un parodontologo?

Sai cos’è un parodontologo?

È un dentista che si occupa di problemi gengivali, più precisamente di malattie gengivali. È specializzato nella prevenzione, nella diagnosi e nel trattamento della malattia parodontale, quindi gengivite, parodontite e recessione gengivale.

Quando consultare un parodontologo?

Una malattia parodontale è un’infezione delle gengive che, se non trattata, distrugge il supporto dei denti. Tutto inizia con le gengive infiammate, quindi gonfiore, arrossamento e sanguinamento delle gengive.

Se non si interviene, l’infiammazione può creare profonde tasche attorno ai denti. Le tasche parodontali profonde aumentano il rischio di perdita dei denti. Sono cambiamenti che influenzano la masticazione e alterano l’aspetto del paziente.

Ovviamente non devi attendere la caduta dei denti per consultare un parodontologo! Devi fare attenzione ai sintomi della malattia gengivale, così da intervenire in tempo, quindi le gengive gonfie non devono essere ignorate.

All’ultimo stadio non sarà possibile salvare il dente e il parodontologo dovrà:

  • estrarre il dente allentato
  • eseguire un innesto osseo per riparare la perdita ossea dopo l’estrazione del dente
  • inserire un impianto dentale per ripristinare la dentatura

5 motivi per consultare un parodontologo

Perché dovresti consultare un parodontologo? Per evitare di spendere grosse somme di denaro per gli impianti dentali. Per avere una buona salute dentale e, di conseguenze, una migliore condizione dell’intero organismo.

Ci sono diversi sintomi che portano alla perdita dei denti, uno più grave dell’altro. Ti illustriamo quindi ben 5 motivi validi per consultare un parodontologo ed evitare problemi maggiori di salute orale.

  1. Gengive rosse, gonfie o sanguinanti. Se verifichi questo tipo di situazione, potresti avere un ascesso o un’infezione parodontale. Quando le gengive si gonfiano o arrossano, significa che la placca si è accumulata e sta irritando e infiammando le gengive.

L’arrossamento, il gonfiore e il sanguinamento delle gengive è lo stadio iniziale della malattia gengivale. Le gengive possono sanguinare sia usando lo spazzolino sia il filo interdentale: sono un sintomi evidente di gengivite.

Se invece avverti il sanguinamento delle gengive dopo aver spazzolato i denti o perfino dopo aver mangiato, potresti avere una parodontite più avanzata: è a questo punto che dovresti consultare un parodontologo.

I batteri che causano la gengivite causano anche infiammazione. Se non curate, le gengive infiammate possono creare profonde tasche attorno ai denti. Le tasche parodontali profonde aumentano il rischio di perdita dei denti, quindi le gengive gonfie non devono essere ignorate.

Le gengive infiammate possono anche apparire più rosse piuttosto che rosa e doloranti al tatto. Se hai gengive gonfie con dolore o sanguinamento, chiama un parodontologo!

  1. Alitosi persistente. L’alito cattivo è uno dei primi sintomi della malattia gengivale. Alito cattivo e anche uno sgradevole sapore nella bocca indicano la presenza di batteri nocivi attorno alle gengive.

È normale sperimentare l’alito cattivo dopo aver mangiato alcuni cibi particolari, ma se l’alitosi permane dopo aver spazzolato i denti, allora non dipende più dal cibo, ma dall’insorgere di una malattia parodontale.

  1. Denti sensibili al caldo e al freddo. La sensibilità dei denti può essere causata da vari fattori, ma uno di questi è la malattia parodontale. Quando si formano le tasche fra dente e gengiva, le radici dei denti sono esposte.

Inoltre, anche l’erosione dello smalto è un altro problema abbastanza grave che può rendere i denti più sensibili ai cambiamenti di temperatura, quindi all’assunzione di cibi e bevande caldi o freddi.

Se avverti dolore quando mangi o bevi qualcosa di freddo o caldo, potrebbe essere un segno di malattia parodontale.

  1. Recessione delle gengive. Se noti alcuni denti più lunghi del consueto, significa che è in corso la recessione gengivale, causata dalla malattia parodontale.

A questo punto devi assolutamente consultare un parodontologo, perché la perdita di tessuto gengivale attorno ai denti può portare a radici esposte o causare la caduta dei denti.

  1. Denti mobili. Abbiamo parlato delle tasche parodontali che si formano fra denti e gengive. Queste tasche minano la stabilità dei denti, rendendoli mobili e creando difficoltà nella masticazione (e anche dolore).

I denti mobili sono anche un sintomo di perdita ossea, quindi un trattamento precoce è fondamentale.

Hai riscontrato uno dei sintomi esposti? Una diagnosi precoce può impedire che la malattia gengivale peggiori e diventi più complessa e costosa da trattare. Se la risposta alla domanda è sì, contattaci subito per una visita specialistica senza impegno.

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Migliorare la postura può migliorare il trattamento ortodontico?

Migliorare la postura può migliorare il trattamento ortodontico?

Sappiamo che esistono dei legami fra la malocclusione e la postura: l’una influisce sull’altra e viceversa. Dobbiamo considerare il corpo come un sistema di organi e strutture collegati: immagina la testa, il collo, la schiena perfettamente allineati lungo un asse immaginario.

Se le tue arcate dentali sono irregolari – quindi, se i denti superiori e quelli inferiori non combaciano – potresti riscontrare problemi alla masticazione, ma anche mal di schiena, dolori muscolari, rigidità del collo, cefalea e disturbi al bacino e alle spalle.

La malocclusione, dunque, non crea soltanto problemi alla masticazione, ma anche al resto del corpo.

Grazie a un adeguato trattamento ortodontico – per esempio con degli allineatori invisibili, trasparenti – puoi correggere le malocclusioni dentarie e tornare ad avere non solo un bel sorriso e un profilo equilibrato, ma anche una dentatura sana.

Che cosa accade se, indossando un apparecchio ortodontico, hai una postura scorretta? In quel caso gli allineatori invisibili continueranno a correggere la posizione dei tuoi denti?

La risposta all’ultima domanda purtroppo è no. Riguardo alla prima, se migliori la tua postura, puoi migliorare il trattamento ortodontico.

Il legame tra postura e trattamento ortodontico

Fin da bambini ci siamo sentiti dire che bisogna tenere una buona postura, stare in piedi o seduti con la schiena ben dritta, per non incorrere in problemi alla spina dorsale e dolori muscolari.

Dal momento che la postura riveste un ruolo importante nell’allineamento del morso, ne consegue che esiste un legame fra una buona postura e i trattamenti ortodontici. Considera questa logica sequenza di causa ed effetto:

  • Una scorretta postura porta alla malocclusione dentale.
  • Gli allineatori hanno il compito di risolvere il problema della malocclusione.
  • Una scorretta postura, quindi, inibisce o rallenta il trattamento ortodontico.

E il motivo è semplice: la cattiva postura fa sì che la colonna vertebrale spinga la mascella in avanti e a quel punto le articolazioni della mascella si adattano a questa nuova pressione.

Inizialmente non avvertirai dolore, ma l’allineamento del morso peggiorerà, anche se indossi l’apparecchio ortodontico, vanificandone di fatto l’utilità.

L’importanza di avere una postura corretta con l’apparecchio ortodontico

Oggi, purtroppo, si abusa dei vari dispositivi elettronici, camminando spesso con lo sguardo fisso sul cellulare o sui videogiochi o stando per ore curvi sulla scrivania, quindi con il collo piegato e, inevitabilmente, con la mascella che si adatta a questa nuova posizione.

Infatti, quando ci curviamo la mandibola viene spinta più in avanti e il cranio si trova più indietro sulla colonna vertebrale, e ciò può causare un disallineamento del morso. Quando i denti sono allineati in modo scorretto, la mascella compensa per avvicinarli e questa posizione che influisce su denti e mascelle e potrebbe influenzare a sua volta il trattamento ortodontico.

Tieni una postura corretta durante il trattamento ortodontico!

Se indossi un apparecchio ortodontico, significa che hai problemi di malocclusione dentale: vuoi migliorare la tua dentatura e il tuo sorriso e, in generale, la tua vita. Non è poi da sottovalutare il costo del trattamento ortodontico.

Ecco perché devi assolutamente tenere una buona postura – ma in generale, non solo durante il trattamento. Ricorda che una postura corretta è importante per la tua salute a lungo termine.

Come migliorare la postura? Ecco qualche consiglio da seguire.

  • Fai attività: gli esercizi fisici aiutano a migliorare la postura, specialmente quelli che rafforzano i muscoli attorno alla schiena, all’addome e al bacino.
  • Mantieni un peso forma: il peso in eccesso può indebolire i muscoli addominali, causare problemi al bacino e alla colonna vertebrale e contribuire al mal di schiena. Problemi che possono danneggiare la postura.
  • Assicurati che le superfici di lavoro siano a un’altezza comoda per te.
  • Quando siedi, non accavallare le gambe, tieni i piedi sul pavimento, con le caviglie davanti alle ginocchia e assicurati che i piedi tocchino il pavimento o, se non è possibile, usa un poggiapiedi.
  • Tieni la schiena e la testa dritte, le spalle indietro, lo stomaco in dentro e il peso principalmente sulle punte dei piedi.
  • Durante la notte, evita un materasso morbido e cedevole e scegline uno rigido che aiuti a mantenere la forma naturale della spina dorsale. Se dormi su un fianco, piega leggermente le ginocchia.
  • Se devi usare spesso lo smartphone durante il giorno, fai delle pause per sgranchire il collo. Quando inclini la testa verso il basso per controllare i messaggi, stai sforzando la spina dorsale e nel corso del tempo questo sforzo si accumula. Quindi è bene sollevare il telefono e muovere gli occhi, non la testa.

Se pensi di avere una postura non corretta, scrivici per un consulto senza impegno.

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